Scritta quando ancora Chabrier non aveva ascoltato
Tristan und Isolde, e pertanto immune da influssi wagneriani,
Une éducation manquéeriscosse ammirati tributi di simpatia da parte di Poulenc, Milhaud e Stravinskij: si tratta di un lavoro agile e sapido, mai superficiale e nello stesso tempo disinvolto come uno scherzo in musica. Il giovane Gontran, erudito dal precettore Pausania in tutti i rami dello scibile, si accorge, al momento di restare solo con la sposina novella, di non aver ancora imparato a corteggiare una donna. Mentre Pausania, chiamato segretamente in soccorso, consulta i suoi manuali, un furioso temporale interviene a sbloccare la situazione: Hélène, tremante, lascia la cameretta dove si era coricata sola e vagamente delusa, e viene a cercare Gontran; in un gustosissimo duetto finale il colto discepolo apprende – dalla vicinanza e dal
déshabillédella fanciulla – quel
quidche non aveva mai trovato sui libri. La mano leggera di Chabrier modella il soggetto con garbo sovrano, senza mai appesantire in parodia il sorriso divertito dell’insieme; pur nella loro semplicità , i vari ‘numeri’ dell’opera sono ravvivati dalla luminosità di una strumentazione dominata dai fiati. Il mordente ritmico, dai guizzi imprevedibili, il brio delle idee tematiche, il
frissonspiritoso dei pizzicati alimentano la vivacità di quest’operina, coniugando umorismo e buongusto nel segno di un’essenzialità squisitamente francese.
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi