Celeberrima a suo tempo, come del resto molti altri
opéras-comiques,
Le Postillon de Longjumeauè oggi opera quasi completamente scomparsa dal repertorio; poche sporadiche riprese non sono riuscite ad assicurarle quella fama che pure meriterebbe. Il ruolo del protagonista, il giovane postiglione che dà il titolo all’opera, è estremamente brillante, ma di ardue difficoltà esecutive: il tenore chiamato a interpretarla deve possedere grande estensione (fino al re sopracuto) e spigliatezza scenica. I momenti più patetici sono invece appannaggio della protagonista femminile, la bella Madeleine.
L’intendente di Luigi XV, fermatosi in un villaggio a causa di un incidente alla sua carrozza, vi scopre un giovane postiglione dotato di una voce straordinaria. L’intendente convince il giovanotto ad abbandonare la sposa nel giorno delle nozze: in tal modo potrà essere immediatamente scritturato per cantare all’Opéra di Parigi e a Fontainebleau. Il postiglione Chapelou diventa così il tenore Saint-Phar, idolatrato dalle donne e da tutto il bel mondo. Anche Madame de la Tour sembra soggiacere al suo fascino; quando egli, con un finto matrimonio, tenterà di farla sua, scoprirà attonito che ella non è altri se non sua moglie trasformata, grazie a una ricca eredità , nell’elegante nobildonna.
Situazioni paradossali e colpi di scena inverosimili fanno delPostillonuna sorta divaudeville, nel corso del quale Adam non rinuncia nemmeno all’amabile parodia di compositori quali Rossini e Boïeldieu (il personaggio del postiglione discende infatti dal George Brown dellaDame blanche). In questa celebre opera del compositore diGisellesi è voluto anche vedere una sorta di anticipazione della donizettianaFille du régiment, scritta quattro anni più tardi per lo stesso teatro.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi