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Falstaff
Dramma giocoso in due atti di Carlo Prospero Defranceschi, da Shakespeare
Musica di Antonio Salieri 1750-1825
Prima rappresentazione: Vienna, Teatro di Porta Carinzia, 3 gennaio 1799

Personaggi
Vocalità
Bardolf
Basso
Betty
Soprano
Mr. Ford
Tenore
Mr. Slender
Basso
Mrs. Ford
Soprano
Mrs. Slender
Soprano
Sir John Falstaff
Basso
Note
Rispetto al dramma shakespeariano, il libretto approntato da Defranceschi si limita a un novero essenziale di personaggi; ciò da luogo a una versione più lineare della vicenda.

Atto primo. Falstaff è ospite indesiderato a una festa da Slender, dove mangia e beve smodatamente, corteggiando tutte le donne presenti. Tornato a casa propria, informa il servitore Bardolf (non certo contento del padrone) delle sue mire sulle ricche mogli di Ford e Slender. Bardolf dovrà consegnare alle due dame altrettante lettere appassionate da parte di Falstaff. Le donne però si incontrano e, scoperto il disegno del vecchio cavaliere, decidono di giocargli una burla. Anche Bardolf cerca di scompigliare i piani del padrone, rivelandoli ai due mariti, che preparano una propria azione punitiva. Intanto la signora Ford, travestita da tedesca, fa visita alla locanda dove Falstaff alloggia e invita il cavaliere a un appuntamento galante, a un orario in cui il marito è assente, le undici del mattino seguente. Anche Ford si reca successivamente da Falstaff in incognito, fingendosi un amante respinto della propria moglie, e chiedendo al cavaliere di intercedere per lui. Il giorno seguente, la visita di Falstaff alla signora Ford viene interrotta dal progettato intervento della signora Slender, che annuncia l’arrivo della compagnia degli uomini. Nonostante le ricerche, questi ultimi non trovano però il cavaliere, che è stato portato via dai servi nascosto in un cesto del bucato.

Atto secondo. I servi si raccontano a vicenda di come abbiano scaraventato Falstaff nel fiume con tutto il cesto dei panni. Le due donne fissano un nuovo appuntamento con il cavaliere: ancora una volta gli uomini lo cercheranno, ma invano, perché è stato travestito con i panni di una vecchia. La signora Ford lo invita, per la terza volta, a un appuntamento notturno nel parco: Falstaff dovrà recarsi presso un’antica quercia vestito da cervo. Ad aspettarlo ci sarà però una piccola folla (camuffata da elfi, spiriti e folletti) che terrorizzerà il cavaliere, facendogli giurare di abbandonare le sue velleità da seduttore.

Tra le modifiche apportate all’originale shakespeariano, figura l’introduzione di quell’espediente dell’opera buffa, il travestimento alla tedesca, che consente alla signora Ford di esibirsi nell’aria “O, die Männer kenn ich schon”, tra i migliori luoghi dell’opera, insieme a quella di Falstaff “Nell’impero di Cupido”. La signora Ford è senz’altro il personaggio meglio tratteggiato, ironico ed estroverso: spetta a lei, e alla signora Slender, più vicina a una caratterizzazione seria, il duetto “La stessa, la stessissima”, sul quale Beethoven scrisse le dieci variazioni per pianoforte in si bemolle maggiore (WoO 73).


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