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Death of Klinghoffer, The
(La morte di Klinghoffer) Opera in un prologo e due atti di Alice Goodman
Musica di John Adams 1947-
Prima rappresentazione: Bruxelles, Théâtre de la Monnaie, 19 marzo 1991

Personaggi
Vocalità
il capitano
Basso
la danzatrice inglese
Mezzosoprano
la donna austriaca
Mezzosoprano
la nonna svizzera
Mezzosoprano
Leonard Klinghoffer
Basso
Mamoud
Basso
Marilyn Klinghoffer
Contralto
Molqui
Tenore
Omar
Mezzosoprano
primo ufficiale ‘Rambo’
Basso
Note
Come la precedenteNixon in China, anche quest’opera è il frutto di uno stretto lavoro d’équipedel compositore statunitense con la scrittrice Alice Goodman e il regista Peter Sellars. Alla ricerca di un teatro contemporaneo vicino ai fatti della nostra epoca, Adams ha preso spunto dalla vicenda terroristica del sequestro della nave italiana ‘Achille Lauro’, durante il quale venne assassinato un ostaggio. A stringere ancor più il legame con la cronaca, l’opera andò in scena a Bruxelles proprio nel clima di tensione provocato dalla guerra del Golfo tra Stati Uniti e Iraq, per molti aspetti collegata con la questione palestinese. Secondo uno stile che richiama lePassionidi Bach, l’opera espone in forma di oratorio drammatico la vicenda e i sentimenti dei personaggi, senza svolgere una vera e propria trama.

Il prologo è costituito, sul modello della tragedia antica, da un coro di esuli palestinesi e da uno di esuli ebrei, in cui ciascuno lamenta la propria condizione. Il primo atto si apre a bordo della nave da crociera ‘Achille Lauro’; durante un viaggio in Egitto, alcuni terroristi palestinesi si impossessano della nave per un’azione dimostrativa. Il capitano cerca di tranquillizzare i passeggeri, e anche di dialogare con i sequestratori: il loro scopo è raggiungere la Siria. Mentre la nave è ferma, in attesa di ottenere il permesso di entrare nel porto, i palestinesi scoprono la presenza di un cittadino americano ebreo, Leonard Klinghoffer; malgrado sia un uomo costretto sulla sedia a rotelle e un membro delcommandovi si opponga, i terroristi uccidono l’ostaggio, per dimostrare la determinazione dei loro atti, gettandone il corpo in mare mentre la nave torna a far rotta verso l’Egitto. L’ultima scena è costituita da un dialogo tra la moglie di Klinghoffer, Marilyn, e il capitano, che con tatto cerca di spiegarle l’accaduto; la vedova però rifiuta le condoglianze del capitano (che disprezza per aver accettato il dialogo con i terroristi) e in un discorso durissimo accusa i governi di aver bisogno di un centinaio di morti per intervenire: «Avrebbero dovuto ammazzare me. Io volevo morire», sono le sue ultime parole.

A differenza del tono grottesco e parodistico diNixon in China, Adams ricerca qui uno stile tragico e alto, lasciando spazio ad ampie e introspettive arie per ciascun personaggio, presentato di preferenza nel momento del conflitto tra sentimenti contrastanti e del dubbio morale in scelte difficili. La forma oratoriale allude inoltre a un senso di religiosità laica, in cui è immersa l’opera, espresso con particolare efficacia negli interventi del coro, che si configura come l’elemento portante dell’impianto drammaturgico.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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