Nella dedica della partitura a stampa di
Persée, Lully afferma che fu Luigi XIV a scegliere l’argomento per questa
tragédie(lo stesso accadrà anche per
Amadis,
Rolande
Armide) e mette in evidenza come Perseo possa rappresentare degnamente le qualità eroiche e le gesta straordinarie del suo re. Il tono celebrativo dell’opera viene ribadito nel prologo, dove la Fortuna riconosce la grande influenza della Virtù su un eroe mandato dagli dèi per dare felicità al mondo (Luigi XIV, che in quegli anni si proponeva come il garante della pace europea di fronte alla minaccia ottomana). Le due divinità si riconciliano e viene introdotta la vicenda di Perseo, emblema delle virtù eroiche, che verrà narrata nel corso della
tragédie.
Per il libretto Quinault si rivolge ancora una volta alleMetamorfosidi Ovidio: Perseo è amato segretamente da Merope, sorella della regina di Etiopia, e da Andromeda, figlia del re, che però è stata promessa a Fineo. Il regno degli Etiopi è funestato da Medusa, che trasforma in pietra chiunque la veda. Per uccidere la Gorgone, Perseo riceve dagli dèi doni magici: una spada e i calzari alati da Vulcano, lo scudo da Pallade, l’elmo che lo rende invisibile da Plutone. Con l’aiuto di Mercurio, che fa addormentare le Gorgoni, Perseo taglia la testa a Medusa e riesce a sfuggire alla vendetta delle sue compagne. Per volontà di Giunone, Andromeda viene rapita da un mostro e incatenata a una roccia, ma Perseo uccide il mostro e libera l’amata, che gli era stata promessa in caso di vittoria contro Medusa. Mentre si preparano le nozze, Merope, pur sapendo di non essere amata da Perseo, gli rivela che Fineo sta tramando contro di lui; ha luogo lo scontro e Perseo riesce a sconfiggere i nemici mostrando loro la testa della Gorgone. Venere annuncia la pace agli Etiopi, che festeggiano con balli e canti la felice conclusione della vicenda.
Nonostante la complessità dell’intreccio e il numero elevato di personaggi principali, Lully riesce a conferire aPerséeunità e coerenza. Il musicista fa ampio uso di accompagnamento orchestrale per i brani solistici e in alcuni casi costruisce scene molto varie e articolate: ad esempio, quando viene annunciato il sacrificio di Andromeda (IV,3), si succedono un breve preludio orchestrale, le esclamazioni di dolore dei tre solisti (due etiopi e Idas) e del coro, ilrécitdi Idas, che illustra la sorte crudele della fanciulla; infine il geloso Fineo, dopo un breve dialogo con Merope, canta l’air“L’Amour meurt dans mon coeur”, in cui afferma di preferire vedere Andromeda divorata da un mostro piuttosto che tra le braccia del rivale. Alla prima rappresentazione il testo di questo brano suscitò un vivo dibattito: le dame si domandavano se un tale sentimento fosse degno di un vero amante e la questione trovò eco anche sui giornali dell’epoca, che ospitarono i numerosi interventi e le risposte dei lettori.
Perséeriscosse grande successo; il valore simbolico dellatragédieper la monarchia francese è testimoniato dalla rappresentazione avvenuta il 6 agosto 1682, in occasione dei festeggiamenti per la nascita del duca di Borgogna, e dalla ripresa dell’opera, con alcune rielaborazioni, ancora nel 1770, per il matrimonio di Luigi XVI e Maria Antonietta.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi