Gli angeli sono tra noi. Romanticamente. Sergio Rendine, insieme ad Egale Cerroni, autore del libretto, dedica la sua nuova opera lirica a questi misteriosi abitanti sospesi tra cielo e terra. Romanza. Una favola romana s'ispira a tre diverse fonti: il controverso inizio del VI capitolo di Genesi, l'Apocrifo di Enoc e il capolavoro di Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino, che a suo tempo scatenò la moda per le invisibili creature. Nell'opera, invece, gli angeli sono visibilissimi. Molto vicini a noi. Molto simili a noi.
"L'angelo Aniel" racconta il compositore "ha un importante incarico da svolgere: siccome ogni uomo deve avere un angelo vicino quando sta per morire, il giorno dell'elezione di Giovanni Paolo I è mandato sulla terra, perché in Paradiso già si sa che regnerà soltanto trentatre giorni. Però Aniel, attendendo il giorno della sua missione, osserva gli uomini e conosce la cameriera di un'osteria, Maria, una donna di grande semplicità e purezza. Gradatamente si accorge di essere innamorato. Così, fa la grande scelta: rinuncia all'immortalità, si fa uomo e diventa un angelo caduto. Ma il nostro mondo si rivela sempre più truffaldino e diverso dall'ideale: Maria, per errore, cade vittima di un attentato e spira tra le braccia di Aniel il quale, a sua volta ferito, in piena solitudine, sta morendo. Una delle leggi prescrive che un angelo caduto in punto di morte non possa essere assistito da un altro angelo: per morire in pace, l'unica possibilità è riuscire a catturare l'amore di un uomo. Vedendo questa situazione, Jelel, l'antico assistente, per non lasciare il maestro nella disperazione, decide di rinunciare alla sua immortalità e si fa anche lui angelo caduto, compiendo così, con questo sacrificio, un supremo atto d'amore. Musicalmente ho cercato di trasmettere questo mondo di sensazioni miste. In una romanità che deve apparire opulenta e distaccata, si gioca un doppio significato: agli occhi degli angeli il nostro mondo appare angelico, mentre di fatto ogni atto di bontà, di partecipazione, di solidarietà nasconde un profondo egoismo, un'enorme freddezza verso i destini degli altri".
Fonte:
Teatro dell'Opera di Roma