L’Histoire du soldat fu composta da Stravinskij nel 1918 su un soggetto del poeta svizzero Charles-Ferdinand Ramuz, ispirato ad un racconto di Aleksandr Afanasjev.
Un soldato cede al diavolo il suo violino in cambio di un libro che contiene le risposte a qualsiasi domanda.
Nata per l’esigenza di costituire – in tempo di guerra – un teatro itinerante e povero, l’opera fu scritta per sette strumenti, due attori, due ballerini e un recitante.
Dagli undici "tempi" musicali che costellano l’azione, Stravinskij stesso ha tratto, nel 1919, un trio in cinque movimenti.
Sia l’argomento sia lo stile musicale hanno carattere eclettico e cosmopolitico: ragtime nordamericano, valzer viennese, tango argentino si affiancano al motivo che simboleggia il soldato, l’unico a conservare una intonazione russa.
La peculiare vitalità ritmica e percussiva, sottoposta ad un pervasivo trattamento polimetrico, culmina nella danza finale, nella quale il diavolo, sopraffatto, soccombe. Ma la vicenda, nella versione originaria, si conclude con la sua vittoria sull’anima perduta del soldato.
Fonte:
Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'UniversitĂ degli Studi di Bologna