Fra il 1810 e il 1812, e più precisamente in diciotto mesi, Rossini giovanissimo compone ben tre farse per il teatro San Moisè. Apre la serie
La cambiale di matrimonio, su un libretto tratto dalla commedia
Il matrimonio per lettera di cambiodi Camillo Federici; già Carlo Coccia aveva esordito in teatro con un’opera sullo stesso soggetto (
Il matrimonio per lettera, Roma 1807).
Sala in casa di Tobia Mill. Slook, il ricco corrispondente americano di Mill, ha inviato a quest’ultimo una lettera, in cui commissiona l’acquisto di una moglie. Nonostante Norton cerchi di farlo desistere dal proposito, Mill decide di dare sua figlia Fanny in sposa all’americano. Ella è invece innamorata di Edoardo, bel giovane, ma non abbastanza facoltoso per essere considerato da Tobia un partito interessante; quando Slook si presenta, Fanny – informata da Norton e da Clarina della tresca ordita alle sue spalle dal padre – inveisce imperiosamente contro di lui, minacciando addirittura di cavargli gli occhi. Norton decide quindi di intervenire, facendo credere a Slook che la merce che egli sta per acquistare (cioè la futura moglie) sia già ipotecata. L’americano si reca dunque da Mill per rinunciare all’affare, ma ottiene solo di essere sfidato a duello. Quando scopre che i due giovani sono veramente innamorati, Slook si impietosisce: non solo gira la cambiale in favore di Edoardo, ma lo nomina anche suo erede universale. Mill si presenta per il duello ma, venuto a conoscenza della generosità di Slook, è ben felice di acconsentire alle nozze di Fanny con il futuro erede. Slook può così ritornare in America nel tripudio generale.
L’impostazione generale dell’opera deve in realtà molto alla tradizione, ma già sono presenti alcuni elementi che ritroveremo nelle composizioni più mature: ad esempio la struttura della sinfonia – introduzione in Andante maestoso con corno solista, seguita da un Allegro vivace -, ripresa con leggere modifiche da un saggio bolognese del 1809 (Sinfonia concertata, a più strumenti obbligati), o le arie tripartite. Interessante la definizione del contrasto fra i due bassi buffi: Slook, ‘buffo nobile’, è caratterizzato da una tessitura piuttosto centrale, mentre il personaggio di Tobia, tipico ‘buffo caricato’, si cimenta in un canto più sillabico e acuto. Risulta chiara così la contrapposizione delle due figure: da un lato l’inglese Mill, despota prepotente; dall’altro l’americano Slook, apparentementenaïf, ma fondamentalmente molto più saggio. Il libretto è nel suo insieme agile e vivace, e permette a Rossini un primo svecchiamento e distacco da certa comicità tradizionale; alcune caratteristiche del Figaro delBarbieresi intravvedono già in Norton, qui ancora relegato a un ruolo di secondo piano.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi