La formazione teatrale di Manuel de Falla mosse i primi passi sul terreno delle
zarzuelas, il genere comico del teatro spagnolo che affonda le proprie radici nell’epoca di Caldéron. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento le
zarzuelassi sviluppano in modo sempre più efficace, e nasce così il
género chico, che prevedeva uno svolgimento drammatico articolato in brevi e brillanti atti unici, che riscuotevano grande successo nei teatri di Madrid. Falla compose tra il 1900 e il 1902 cinque
zarzuelas(
La casa de Tocamo Roque,
Lismona de amor,
La cruz de Malta,
Los amores de la Inés,
El corneta de ordenes) prima di intraprendere la strada dell’opera in senso stretto. Una sola di queste,
Los amores de la Inés, venne portata in scena a Madrid nel 1902. Appartiene al genere del
sainete lÃrico(una variante del
género chico), che comprende brevi farse di argomento comico-popolaresco con dialoghi fitti e una trama scarna.
La vida brevefu definita da alcuni una ‘
zarzuelatragica’. In realtà , pur innestandosi nel solco della tradizione teatrale spagnola, è qualcosa di diverso per spirito e linguaggio musicale, tanto da mutuare taluni stilemi del verismo italiano. Venne composta in occasione del concorso indetto dall’Accademia di Belle Arti di Madrid per premiare un’opera in un atto. Vinto il concorso, nel 1905, non fu possibile mettere in scena il lavoro e il compositore dovette aspettare il 1913 – dopo un rifiuto di Ricordi a stamparla – per vederla pubblicata in una versione francese, grazie all’editore Max Eschig. Falla viveva infatti dal 1907 in Francia, dove la sua fama si era rafforzata anche grazie all’incontro con l’ambiente francese di Dukas, Debussy e Ravel, che aveva conosciuto per il tramite del pianista Ricardo Viñes, di Albeniz e di Turina, che in quegli anni si erano pure stabiliti a Parigi. L’opera ebbe subito successo e fu portata all’Opéra-Comique nel dicembre dello stesso anno, mentre nel 1914 venne rappresentata a Madrid.
Atto primo. Una casa popolare di Granada. Nella sua casa Salud attende Paco, che tarda più del solito. Intanto la nonna dà da mangiare agli uccellini. Quindi Paco sopraggiunge e intona con Salud un festoso duetto; ma arriva lo zio della giovane che informa tutti del matrimonio di Paco, programmato per il giorno successivo, con una ricca ragazza. La nonna di Salud si dispera.
Atto secondo. A casa di Carmela, la promessa sposa di Paco. Sono in corso i festeggiamenti e fervono i preparativi per l’imminente matrimonio. Salud, in strada, assiste tristemente alla scena e finisce per entrare in casa insieme allo zio. Racconta la sua storia d’amore, ma Paco nega ogni cosa e Salud, disperata, si accascia per terra uccisa dal dolore.
Se la semplice immediatezza della vicenda ha fatto sì che de Falla potesse sfruttare i modi e le soluzioni stilistiche proprie dellazarzuela, non ha tuttavia impedito che al linguaggio vivace e ricco di colore espressivo della tradizione del teatro spagnolo si aggiungessero elementi di respiro europeo, sia nelle parti vocali sia nella partitura. La strumentazione ricorda da vicino quella delle opere veriste italiane (in particolare di ?Guglielmo Ratcliff) nel trattamento vocale delle parti dell’orchestra (come nell’intermezzo tra il primo atto e il secondo, brano entrato stabilmente nel repertorio sinfonico e caratterizzato da una accentuata declamazione tragica di marca verista). Dal 1905 al 1913 il compositore tornò peraltro più volte sulla partitura apportandovi numerose revisioni, proprio nel periodo in cui avvennivano quelli che si riveleranno gli incontri decisivi per la sua formazione con i vari Dukas, Albeniz, Debussy, la cui influenza contribuì all’introduzione delle raffinatezze stilistiche che più si avvertono nella partitura. È forse il libretto (peraltro assai debole), più della partitura, a far propendere alcuni commentatori per l’inserimento dell’opera nel quadro dellezarzuelas. In realtà al testo mancano i pregevoli spunti inventivi e la comicità del genere, mentre l’ambientazione popolare rimane il solo aspetto del libretto in grado di evocare le atmosfere dei piccoli teatri di Madrid dove si rappresentavano ilgénero chicoo lazarzuela grande.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi