Doveva essere unâaltra storia,
Der Bettelstudent. Ma Strauss se la fece soffiare da Karl MillĂścker, e scrisse
Una notte a Venezia: un libretto macchinoso, che in tanti punti vorrebbe assomigliare al
Fledermause che è poco piĂš di un pretesto per musica. Lâoperetta doveva servire a inaugurare il Friedrich-Wilhelm Städtisches Theater di Berlino. Alla âprimaâ, lĂ dove si dice che di notte tutti i gatti sono neri e teneramente fanno sentire il loro
miao, il pubblico cominciò a miagolare.
Nel XVIII secolo. Davanti alla casa del senatore veneziano Delacqua, sul Canal grande, con vista sul Palazzo dei dogi e San Giorgio. Carnevale. Sta per aver inizio una festa per i senatori a Palazzo ducale. Tutti lodano Venezia. Guido, duca dâUrbino, organizzatore della festa, ha fama di Don Giovanni, e i senatori sono perplessi, soprattutto Delacqua, legato alla bella Barbara. Delacqua cerca di allontanare Barbara con una gita a Murano e pensa di sostiturla alla festa con la cuoca di casa, Ciboletta, tanto il duca non ha mai visto nĂŠ lâuna nĂŠ lâaltra. Ma Caramello, barbiere e confidente del duca, svela il gioco. Si può dire che quella festa sia organizzata da Guido per conoscere Barbara. Caramello si sostituisce al gondoliere e invece di portare Barbara a Murano la porta al palazzo del duca. Barbara, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di andare a Murano: pensa invece di passare la serata con Enrico, bellâufficiale di marina, suo amante e nipote del marito. CosĂŹ si fa sostituire in gondola da Annina, della quale Caramello è innamorato. E a Barbara le cose vanno per il meglio. Negli appartamenti del duca si svolge la festa, e il duca canta che questa e quella per lui pari sono. Caramello arriva con colei che crede Barbara, e invece scopre di aver portato al duca Annina, alla quale tiene tanto. Delacqua arriva con la cuoca, come presto Annina rivela al duca, che se ne diverte. Davanti alla Basilica di San Marco. Il duca se la spassa con Annina, ma la rende a Caramello, in attesa di una nuova avventura. Delacqua scopre di Barbara, ma viene nuovamente beffato.
Lo stereotipo dellâItalia. Una cartolina affettuosa fra pesce (Annina lo vende), maccheroni (Pappacoda li fa bene) e melodie e valzer, con un accenno alle canzoni popolari italiane (âPellegrina rondinellaâ,intonato da Annina e Caramello), lâinserzione dellâitaliano nel testo e, nei pressi del Palazzo ducale di Venezia, lâomaggio di Guido, duca dâUrbino, al grande duca di Mantova del sommo Verdi: lo straziante âAch, wie herrlich zu schauânâ di Caramello (atto terzo) si conclude con il âLa donna è mobileâ piĂš bello, strepitoso e malinconicamente baritonale di tutti i tempi. CosĂŹ è lâItalia vista da Vienna.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi