Discendente da una famiglia di musicisti boemi, Jiri AntonĂn, dopo una prima formazione ricevuta nel paese d’origine, si trasferì alla corte di Berlino, dove fu attivo come violinista fino al 1749; l’anno successivo venne nominato Kapellmeister a Gotha. Determinante per gli sviluppi della sua produzione teatrale fu il viaggio compiuto in Italia nel 1765-66. Nel 1775 Benda compose un
Singspiel(
Der Dorfjahrmarkt) e due melologhi (
Ariadne auf Naxose
Medea) per la compagnia teatrale Seyler, che l’anno prima si era trasferita a Gotha, dopo l’incendio del teatro di corte di Weimar. Il direttore della compagnia, Anton Schweitzer, aveva già scritto nel 1772 il
Pygmalion, primo esempio di melologo in tedesco, sul modello dell’omonima
scène lyriquedi Rousseau (1770); rifacendosi a questi due precedenti Benda perfeziona il genere, portandolo con successo oltre i confini della Germania (
Ariadnefu rappresentata anche a Parigi nel 1781). Il
Melodramatedesco (
Monodrama, o anche
Duodramase, come in questo caso, i personaggi in scena sono due) è un melologo in cui la musica si alterna a parti recitate o, nel caso di passaggi particolarmente drammatici, funge da commento espressivo in sottofondo. Il testo, non indicato con note o scansioni ritmiche, va tuttavia collocato entro spazi definiti nella partitura. La funzione della musica, come nel recitativo accompagnato da cui sostanzialmente il genere deriva, è descrittiva, imitativa e, soprattutto, espressiva conformemente al testo: «die Musik richtet sich nach den untergelegten Worten» (Benda). Brevi motivi musicali si sviluppano su liberi passaggi modulanti, organizzandosi talvolta in piccoli episodi formalmente più definiti, con il ritorno dei temi principali. La specificità di questo genere musicale si collega al tentativo di dar vita a uno stile nazionale tedesco, che superi le convenzioni imposte dai modelli teatrali stranieri, in alternativa alla grande opera di soggetto eroico. Le motivazioni d’ordine estetico, enunciate dallo stesso Benda alcuni anni più tardi, tendono a eliminare le incongruenze presenti nella tradizionale opera seria, dove l’innaturalezza è la norma, ripristinando invece l’autenticità espressiva del testo e della musica. Anche la trama di
Ariadne auf Naxossi stacca dalla tradizione offrendo, con la tragica fine di Arianna, un’interpretazione umanizzata del mito classico. Arianna, fuggita da Creta con Teseo, si risveglia sull’isola di Nasso e si accorge di essere stata abbandonata: disperata, si lascia vincere da sentimenti di incredulità , collera e dolore, commisti ai dolci ricordi del suo amore ingiustamente tradito; durante l’imperversare di una tempesta si getta in mare da uno scoglio. Molti musicisti contemporanei, tra cui Christian Gottlob Neefe (il maestro di Beethoven a Bonn), Reichardt, Mozart (?
Zaide), guardarono con interesse al nuovo genere drammatico teorizzato da Benda.
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi