Il tema della donna che ne sa una più del diavolo è il soggetto di
Angélique, e si riallaccia all’antica novella di Machiavelli
Belfagorin cui Plutone invia Belfagor sulla terra dalla quale, per non sposarsi, preferirà ben presto fuggire per tornarsene all’inferno. Il librettista, Nino, era il cognato di Ibert e aveva già scritto
Persée et Andromède, opera buffa composta nel 1921 ma rappresentata solo nel 1929, dopo il trionfo di
Angélique.
Angélique e Boniface si sono appena sposati e, a causa del terribile carattere della giovane donna, il marito, consultato l’amico Charlot, decide di metterla in vendita. Charlot convince poi Angélique con eleganti versi alessandrini che sarà meglio per lei vivere accanto a un uomo di livello sociale superiore. Sopraggiunge intanto un turista italiano, che vede sotto le finestre della casa di Angélique un cartello con scritto ‘Donna in vendita’. Dopo averla incontrata ne rimane così conquistato da regalarle un anello d’oro. L’idillio dura assai poco: Angélique, con una gamba e un piede ingessati, viene cacciata dall’italiano. Si presenta poi un inglese, che dopo aver esaminato lo stato di salute della giovane decide di acquistarla e di portarla con sé. Ben presto sono entrambi di ritorno e, volendo ripresentarsi a Boniface, Angélique sfonda con un calcio la porta di casa. Sopraggiunge un negro elegantemente vestito che, affascinato dalla bellezza della giovane, è disposto a offrire denari e regali in quantità . Ancora una volta Angélique viene però cacciata e quando infine Boniface invoca il diavolo in soccorso, questi appare e gli rapisce la sposa. Mentre Boniface sta restituendo il denaro ai tre compratori mancati e tutti insieme stanno brindando, ricompare il diavolo, malconcio e con un corno spezzato. Boniface allora, in un momento di sconforto, decide di togliersi la vita, ma il pentimento di Angélique, che promette di diventare una moglie modello, salverà la situazione. La vendita comunque è sempre aperta.
Angéliquefu composta nel clima degli anni Venti, quando imperavano il surrealismo e l’espressionismo. L’opera nasce dal desiderio di distrarre lo spettatore, di farlo divertire con un originalepot-pourricomico, pieno di vivaci trovate, sulla scia di certe farse rossiniane. L’ambientazione è tipicamente mediterranea e il libretto è frutto della tradizione della commedia dell’arte.Angéliqueè composta da trentuno scene, venti parlate e undici con musica, in cui si susseguono spassosissime situazioni. L’ispirazione musicale è assai varia, si va da Rossini aNorma, daBohèmeal Debussy diJeux, ma anche alragtimee aglispiritualche accompagnano il negro nella sua danza di presentazione. La parodia si estende anche alla grande tradizione classica di Corneille e Racine, nei versi alessandrini di Charlot. L’opera, anche grazie alla suavervetipicamente francese, ebbe grande successo in tutto il mondo fino agli anni Cinquanta: l’autore stesso ne diresse la millesima rappresentazione a Buenos Aires nel 1948.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi