Alla ricerca ininterrotta di un dopo
Cavalleria rusticana, Mascagni trova con
Amicaun soggetto pastoral-drammatico col quale vorrebbe stemperare i propri colori, ma senza rifare
L’amico Fritz; invece il risultato costituito da
Amicaè cangiante, di grande foga e turbolenza.
Ai nostri giorni, in Piemonte. Padron Camoine, nella fattoria di sua proprietà dove vive con Amica, si innamora di Maddalena. Ritenendo Amica di impedimento al matrimonio, Camoine decide di sposarla a Giorgio. Con ciò Camoine pensa di potersi contemporaneamente liberare di Amica e di poter consolare Giorgio. Ma Amica è innamorata non di Giorgio, bensì di suo fratello Rinaldo, cacciato di casa da piccolo e ora tornato. Ella, dunque, fugge con lui, ma lo zio, rintracciata la coppia, persuade Rinaldo ad abbandonare Amica, così che è Rinaldo stesso a invitarla verso Giorgio. Mentre Amica insegue disperata Rinaldo, cade in un orrido.
Oltre al soggetto alla lontana ‘tassesco’ (oltre il nome di Rinaldo, si badi all’assonanza Amica-Aminta, che qui cambia di sesso, e al burrone per poco fatale al pastore innamorato di Silvia), è da rilevare inAmical’impianto sinfonico di strumentazione febbrile: tessitura nella quale le parti vocali si inseriscono come in uncontinuumdrammatico che le raccoglie e addipana, le lacera e le ricompone. Le armonie sono fluttuanti, rese instabili da brusche giustapposizioni tonali; il dramma è innervato dall’intrecciarsi di melodie ricorrenti (che rispondono allo schema della ‘calettatura’, qui rilevato da Renato Mariani), fino al notevole Intermezzo, quintessenza di ‘mascagnismo’; iltuttidell’orchestra prorompe con forza nel Largo maestoso che chiude l’opera.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi