Per il soggetto cfr. lâ
Achilledi Caldara.
Lâopera ebbe lâonore di inaugurare il nuovo, grandioso Teatro di San Carlo, fatto costruire da Carlo III di Borbone in sostituzione del San Bartolomeo. Per lâoccasione si cercò un libretto nuovo e spettacolare di Metastasio, che non fosse mai stato messo in musica al di fuori della corte viennese (lâAchillesarebbe stato in seguito intonato una trentina di volte). Per il compositore la scelta cadde sul Primo Maestro della Real Cappella, Domenico Sarro, che aveva prestato la propria musica al dramma dâesordio di Metastasio, la ?Didone abbandonatadel 1724. Il libretto venne modificato notevolmente, necessitando di un adattamento alcastconvocato per questo allestimento dâonore; soprattutto si trattò di ridistribuire il peso dei vari ruoli (affidati a celebritĂ come Vittoria Tesi/Achille e Anna Maria Peruzzi/Deidamia) e di conferire spessore al âsecondo uomoâ, Teagene (Mariano Nicolini). Oltre alle voci dei solisti, Sarro impiegò nellâesecuzione un coro di allievi dei conservatori napoletani e unâorchestra ricca di ottoni festivi. Della partitura si apprezzi in particolare lâaria di Achille con coro âSe un core annodiâ (II,8), in cui lâeroe, che sulla scena imbraccia la cetra, viene accompagnato dal timbro argentino di un mandolino solista, con efficace contrasto rispetto allâimponente ritornello, in cui entra il coro con lâorchestra piena.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi