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Corregidor, Der
Opera in quattro atti di Rosa Mayreder-Obermayer, dalla novella El sombrero de tres picos di Pedro de Alarcón
Musica di Hugo Wolf 1860-1903
Prima rappresentazione: Mannheim, Nationaltheater, 7 giugno 1896

Personaggi
Vocalità
Don Eugenio de Zuniga
Tenore
Donna Mercedes
Mezzosoprano
Duenna
Contralto
Frasquita
Mezzosoprano
Juan Lopez
Basso
Manuela
Mezzosoprano
Pedro
Tenore
Repela
Basso
Tio Lukas
Baritono
Tonuelo
Basso
un vicino
Tenore
una guardia notturna
Basso
Note
Benché durante la sua breve e travagliata parabola biografica Hugo Wolf avesse ripetutamente manifestato l’aspirazione a raccogliere in sede teatrale i successi artistici più duraturi,Der Corregidorè la sua unica opera compiuta. Oltre a essa, infatti, nel suo catalogo teatrale non figurano niente più che frammenti e abbozzi, dell’‘opera romantica’König Alboin, su libretto di P. Peitl, e dell’opera comicaManuel Venegassu libretto di Moritz Hörnes (tratta da un’altra novella dello spagnolo Alarcón,El niño de la bola): quest’ultima, nelle intenzioni del musicista doveva far parte di una trilogia conDer Corregidore con un lavoro ispirato aPenthesilea, la tragedia di Kleist che tra il 1883 e l’ ‘85 gli aveva ispirato l’omonimo poema sinfonico, il più celebre dei suoi pezzi per orchestra.Der Corregidorfu composta in soli tre mesi di fervido impeto creativo, tra l’aprile e il giugno del 1895, e fu completata nell’orchestrazione entro quello stesso anno. Nonostante il lusinghiero successo riscosso al debutto, non ha tuttavia mai goduto di vasta circolazione, né in patria né altrove. Il soggetto è tratto dalla stessa novella che ispirò il celebre e omonimo balletto di Manuel de Falla.

Atto primo. In una piccola città dell’Andalusia. Il gobbo corregidor Don Eugenio, benché sposato alla graziosissima Donna Mercedes, fa di tutto per conquistare la giovane Frasquita, che è però felicemente sposata con il geloso mugnaio Tio Lukas, anch’egli gobbo. Frasquita cerca di sfruttare la situazione in modo da dare una lezione al marito geloso. Quando il corregidor le dichiara di voler subordinare l’assunzione del nipote di Frasquita a segretario del tribunale alla concessione dei suoi favori, ella fa in modo che il marito, non visto, possa udire le sue parole. Lukas dapprima sviene, quindi giura vendetta.

Atto secondo. L’alcade decide di dare una mano a Don Eugenio, convocando Lukas da lui per quella sera. Mentre Eugenio si reca da Frasquita, finalmente sola in casa, si getta di proposito in un fiumiciattolo pensando che, al vederlo fradicio, Frasquita non gli negherà l’accesso in casa sua. Così accade, anche se non appena egli le rinnova le profferte amorose, ella fugge ad avvisare il marito. Messi i propri abiti ad asciugare vicino al camino, il corregidor decide di riposarsi sul letto dei giovani coniugi. Nel frattempo Lukas, che ha capito dove mirassero le trame del corregidor e dell’alcade, fa ubriacare tutto il personale del tribunale, riesce a fuggire e torna a casa.

Atto terzo. Lo spettacolo che gli si presenta qui lo lascia esterrefatto, ma non fino al punto da impedirgli di escogitare di prendere gli abiti del corregidor per recarsi da Donna Mercedes. Al risveglio, Don Eugenio non può fare altrimenti che infilarsi gli abiti del mugnaio. Trovato dagli uomini dell’alcade, viene ricondotto in città. Invano tenta di spiegare la situazione agli uomini che lo scortano, tanto più che Donna Mercedes, da loro interprellata, dichiara che suo marito è rientrato da un’ora e si trova nel suo letto.

Atto quarto. Ma i nodi vengono presto sciolti: è il mugnaio, che non ha abusato della favorevole situazione, a spiegare l’accaduto. L’indomani tutta la cittadina festeggia il lieto fine della storia: il solo Don Eugenio, un poco frastornato, continua a chiedersi cosa sia successo nella sua camera da letto quella notte.

L’opera è caratterizzata dalla compresenza di due elementi stilistici predominanti e solo apparentemente contradditori: la notevole presenza della forma liederistica, in un’accezione a tinte marcatamente liriche (figurano anche due Lieder tratti dalloSpanisches Liederbuch), e quella non meno accentuata di una trama orchestrale intessuta di Leitmotive che, preannunciati già nel preludio, si dispiegano con numerose varianti nel corso di tutta l’opera. Ed è proprio un tale impiego del Leitmotiv che documenta come il modello più nitido qui assunto da Wolf siano iMeistersingerdi Wagner, benché il soggetto e la musica stessa possano far pensare, a tratti, anche a influssi provenienti sia daCarmensia daFalstaff. La critica non ha accolto favorevolmente l’opera, anche se di recente si è tentata una rivalutazione. Sergio Martinotti ha ben sintetizzato le ragioni di questa tiepida accoglienza: «Quest’opera, pur varia quanto ad atteggiamenti ora sensuali ora umoristici, esibisce nondimeno una scarsa vitalità drammatica, risultando l’esito di una collana di pregevoli Lieder, perfettamente collegabili alla raccolta delloSpanisches Liederbuch. Seppure Wolf immaginava un fondo scenico per tutti o quasi i suoi Lieder e seppure era giunto al teatro attraverso quel genere musicale intermedio costituito dalle musiche di scena, egli non prevedeva la disparità tra musica e azione che il teatro avrebbe prontamente pronunciato».
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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