Ă questa la quinta opera composta da Rossini e nonostante la prima rappresentazione non avesse avuto alcun successo e venisse ricordata dal compositore come un âfiascoâ, fu replicata in varie cittĂ italiane fino al 1827. Rappresenta un iniziale tentativo di Rossini di dar vita a unâopera spettacolare, che necessitava una dispendiosa messa in scena; per questo non si può escludere che la âprimaâ, di cui è incerta lâesatta data, abbia avuto luogo in forma oratoriale. Dopo molti anni di oblio fu ripresa allâOpera Giocosa di Savona nel 1988.
A Babilonia e nei suoi pressi. Baldassarre, re degli Assiri e vincitore in Babilonia, si innamora di Amira, moglie di Ciro, lo sconfitto re di Persia, che è sua prigioniera insieme al figlioletto, e cerca invano di conquistarla. Ciro si finge un ambasciatore persiano e cerca di liberare la consorte, ma viene riconosciuto e a sua volta imprigionato. Baldassare non vuole assolutamente rinunciare ad Amira, che continua a rifiutarlo, e fa preparare le nozze. Scoppia un terribile tempesta, segno dellâira divina, poichĂŠ Baldassare ha compiuto sacrilegio mescendo in tazze sottratte al tempio di Gerusalemme; quindi una mano scesa dal cielo appare minacciosa, e imprime su un muro misteriose parole a caratteri di fuoco. Vengono allora chiamati gli indovini, tra i quali il profeta Daniele. Essi consigliano a Baldassarre di sacrificare agli dèi i reali prigionieri. Mentre Ciro, Amira e il figlioletto stanno per essere immolati, i Babilonesi sono sbaragliati dai Persiani e Ciro, acclamato dal popolo, sâimpossessa del regno.
Lâopera, che riscosse lâapprezzamento di Stendhal (ebbe infatti a definirla ÂŤopera piena di graziaÂť), si avvale deltoposdellâapparizione di un segno divino, di impiego assai frequente nel melodramma in genere e in quello di Rossini in particolare, come sarĂ inSemiramide e Mosè: costituisce infatti unâefficace risorsa per conferire allâazione maggiore drammaticitĂ . Originale è invece il fatto che Rossini scrisse lâaria âChi disprezza gli infeliciâ per Anna Savinelli, prima interprete di Argene, incentrandola tutta sul solo si bemolle centrale, in quanto quella, come confidò tempo dopo il compositore a Ferdinand Hiller, era ÂŤlâunica nota feliceÂť posseduta dal mezzosoprano. Il protagonista dellâopera invece è il guerriero e âamorosoâ impersonato da un contraltista, come pure in alcune successive opere serie di Rossini, tra le qualiTancredi. La trama, frutto di un libretto di mediocre valore, è piuttosto farraginosa in quanto lâambientazione storica non si fonde nel migliore dei modi con le vicende sentimentali dei personaggi, nonchĂŠ con gli elementi religiosi e magici.Ciro in Babiloniaresta comunque unâopera rimarchevole sotto lâaspetto puramente musicale, poichĂŠ può essere considerata un momento di passaggio nella maturazione stilistica che conduce daDemetrio e PolibioaTancredi.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi