Il soggetto dell’opera, seconda delle tre che il compositore destinò al mezzo radiofonico (ricordiamo i radiodrammi
Il mio cuore è nel sud,
rai1970, e
Ritratto di Erasmo,
rai1970), si attiene fedelmente all’omonima commedia di GarcÃa Lorca.
Pressantemente spinto dalla governante Marcolfa, il vecchio, timido e gentile Don Perlimplin si decide a sposare la ‘bella senz’anima’ Belisa, pur sapendo che il suo amore non è contraccambiato; costei infatti lo sposa per interesse, e fin dalla prima notte di nozze lo tradisce ripetutamente. Ciononostante Perlimplin l’ama sinceramente e le fa recapitare tramite Marcolfa una lettera, in cui si finge un giovane cavaliere desideroso di un convegno notturno con lei; Belisa giunge all’appuntamento e scopre che il misterioso amante è in realtà lo stesso marito, che in quel momento si uccide.
Don Perlimplinè un’opera appositamente costruita per il mezzo radiofonico, in occasione del Premio Italia del 1962, e destinata a non uscire dal suo ambito, benché ne sia stata tentata una messinscena teatrale a Colonia nel 1975, con risultati peraltro assai discutibili. L’unico documento attendibile che riguarda la composizione dell’opera è infatti il nastro su cui essa fu registrata – una collazione di materiali appositamente scritti, di materiali derivanti da composizioni maderniane di quegli anni e di materiali elettronici – mentre la partitura è largamente incompleta e si presenta più che altro come un quaderno d’appunti, che peraltro presenta notevoli differenze con il materiale registrato su nastro. Maderna probabilmente si limitò dunque a stendere un progetto del lavoro, senza dargli una forma definita in partitura. Preferì realizzare la forma dell’opera solo in sede di montaggio del nastro, dal quale si desume che l’opera è costituita da sei parti: un’introduzione (comprendente i materiali da usare come base per interventi elettronici e improvvisazioni strumentali), un prologo (scena di Marcolfa che combina le nozze di Perlimplin con Belisa) e quattro quadri (notte di nozze; dialogo Belisa-Marcolfa sui corteggiamenti di un giovane cavaliere; amore di Belisa per il cavaliere; morte e trionfo di Don Perlimplin). Estremamente variata, come spesso in Maderna, è la tipologia di musiche assemblate in quest’opera, come ha suggerito Mario Baroni, ravvisandovi la compresenza di quattro stili ben definiti: quello «alla Darmstadt», caratteristico dei frammenti che Maderna utilizza traendoli da opere già composte (in particolare daHoneyrêves, daMusica su due dimensionie dalDivertimento per orchestra); quello della «citazione di moduli stilistici noti» (il madrigale, loswingdel jazz, la musica leggera, la musica ballabile); quello dei «procedimenti d’improvvisazione» (strumenti che mimano, improvvisando su un materiale ‘aleatorio’, la voce umana, come il flauto che sostiene la parte eponima); quello, infine, delle «elaborazioni elettroniche» realizzate in studio, soprattutto mediante sovrapposizione e sfasamento di linee vocali o strumentali preregistrate. Sapientissima, in ogni modo, la sintesi maderniana, che conferisce all’amara e grottesca commedia spagnola un gustoso effetto espressivo.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi