A tredici anni di distanza dalle musiche di scena composte per la tragedia omonima di Louis Gallet (Arènes de Béziers, 1898), Saint-Saëns tornò sul medesimo soggetto e, ora in veste operistica, fece rappresentare
Déjanire. L’esito fu felicissimo per questo «chef-d’oeuvre de grandeur, de noblesse, de pureté idéale et classique», e segnò un momento significativo nel personale vagheggiamento del passato del compositore parigino. Giovandosi dell’aiuto dello stesso tragediografo, Saint-Saëns rielaborò il testo teatrale ispirato a
Le Trachiniedi Sofocle nonché all’
Ercole etèosenechiano, dandogli un’impostazione oratoriale, memore dell’esperienza di
Samson et Dalila.
Hercule, dopo aver ucciso Eurytos re d’Ecalia e saccheggiato la città , vuole sposare Iole, la figlia del re di cui è invaghito. Il compito di informare la principessa del volere dell’eroe spetta all’amico Philoctète, amante corrisposto di Iole. Toccherà invece a Phénice convincere Déjanire, sposa di Hercule, ad allontanarsi per sempre dal marito. Déjanire, sebbene disperata, non si arrende; dapprima tenta invano di rinconquistare lo sposo, indi decide di vendicarsi aiutando la sventurata Iole che, dopo aver confessato a Hercule il legame con Philoctète, è costretta al matrimonio con l’eroe, onde salvare la vita dell’amato. Strumento della vendetta di Déjanire sarà la tunica avuta un tempo dal centauro Nessus, una tunica magica (a quanto le fu detto) che ha il potere di far ritornare gli infedeli. Donata da Iole a Hercule il giorno del matrimonio, la tunica si rivela però una trappola mortale, che indossata strazia, ardendole, le membra di Hercule, il quale si uccide gettandosi nel rogo nuziale per ascendere quindi all’Olimpo.
Caratterizzata da un arcaizzantedépouillementdei mezzi espressivi, percorsa da un modalismo elegante sia negli interventi corali sia nella vocalità delle parti solistiche (assai impervia quella di Hercule), nonché ispirata a situazioni e atmosfere datragédiesettencentesca,Déjanireconclude, dopo i poemi sinfoniciLe Rouet d’Omphale(1872) eLa Jeunesse d’Hercule(1877), non solo una sorta di trilogia dedicata da Saint-Saëns alla figura del figlio di Alcmena, ma anche la sua quarantennale carriera di operista.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi