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Enrico di Borgogna
Opera eroica in due atti di Bartolomeo Merelli, da Der Graf von Burgund di August von Kotzebue
Musica di Gaetano Donizetti 1797-1848
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Luca, 14 novembre 1818

Personaggi
Vocalità
Bruno
Basso
Brunone
Baritono
Elisa
Soprano
Enrico
Contralto
Geltrude
Soprano
Gilberto
Basso
Guido
Tenore
Pietro
Tenore
Note
L’opera fu il primo titolo di Donizetti allestito in pubblico e in forma completa: il giovane musicista ottenne la scrittura grazie all’interessamento di Bartolomeo Merelli (1794-1879) – allievo privato di Mayr, mentre Gaetano frequentava le ‘Lezioni caritatevoli’ –, che sarebbe poi diventato famoso impresario della Scala tra il 1836 e il 1850, e del Teatro di Porta Carinzia di Vienna tra il 1836 e il ’48.Enrico di Borgognavenne rappresentato due mesi più tardi del previsto per il completamento dei lavori di restauro del Teatro San Luca. Era un’occasione di rilievo, come testimonia il valore della compagnia di canto, anche se il successo riportato arrise, forse più che all’autore della musica, all’evento di natura mondana e spettacolare che segnava la riapertura del teatro. Merelli, che già ne aveva scritti tre in pochi mesi, si incaricò della stesura del libretto. La presenza di un musico (contraltoen travesti) come protagonista riporta al genere eroico, anche se l’inserimento di un buffo (l’interprete sarà lo stesso di Max inBetly) è tipico dell’opera semiseria. La vicenda si sviluppa attorno al contrasto tra Enrico e Guido: li divide l’amore per Elisa e la signoria della contea. Guido è infatti figlio dell’usurpatore che aveva ucciso il padre di Enrico. Enrico rientra dall’esilio giusto in tempo per impedire le nozze tra Guido ed Elisa; più tardi, con un assalto vittorioso, riconquisterà la contea e la mano di Elisa. Donizetti rese i tratti enfatici del libretto con una scrittura melodica fluida, ricca di virtuosismi e colorature, molto spettacolare e debitrice alle formule di stampo rossiniano allora dominanti. Nella partitura si segnalano già buoni esempi diensembles: in particolare il finale del primo atto, quando Enrico irrompe nel corteo nuziale di Guido ed Elisa, e un sestetto nel secondo atto. Nella recensione apparsa sul ‘Nuovo osservatore veneziano’ (17 novembre 1818) si riconosceva all’operista debuttante «una regolar condotta ed espressione nello stile», nonché una musica «ragionata, opportunamente vivace e briosa».
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi

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