Più celebre oggi per il versante comico della sua produzione, Galuppi riscosse numerosi successi anche nel campo dell’opera seria.
L’Olimpiaderappresenta, insieme a un altro precedente titolo metastasiano, l’
Alessandro nell’Indie(Mantova 1738), uno dei suoi migliori lavori in questo genere (per il soggetto ?
L’Olimpiadedi Vivaldi). La fama di alcune sue pagine è testimoniata per tutto il trentennio successivo: l’opera venne allestita nuovamente in forma completa a Napoli, Praga e Siena e, alterata in forma di pasticcio, in altre piazze europee sino agli anni Sessanta del secolo. Celebrata per decenni fu soprattutto l’aria di Megacle “Se cerca, se diceâ€, apice di intensità poetica dell’intero dramma e banco di prova per ogni compositore: la versione di Galuppi fu apprezzata per la sua pienezza sentimentale, di intensa e nel contempo nobile compostezza, perfettamente aderente all’espressione della poesia metastasiana. Altre arie (almeno cinque) furono mutuate da altre opere: in particolare vennero utilizzate alcune arie di paragone di notevole efficacia ‘pirotecnica’, derivate da quell’
Arminiodi Galuppi stesso presentato a Venezia poche settimane prima. Furono sostituiti cinque testi metastasiani, mentre il personaggio di Alcandro venne gratificato da due pezzi in più rispetto all’unico concessogli dal poeta. La sinfonia d’apertura è stata riconosciuta opera di Giovanni Battista Sammartini (
L’Olimpiadevenne scritta per Milano, dove quest’ultimo compositore risiedeva), secondo una prassi settecentesca di affidare a un altro musicista la stesura della sinfonia, che comunque non veniva intesa come connessa all’opera stessa. Galuppi dovette inoltre fare a meno del coro previsto dal testo originale per ragioni economiche.
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi