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Preziose ridicole, Le
Commedia lirica in un atto di Arturo Rossato, dalla commedia omonima di Molière
Musica di Felice Lattuada 1882-1962
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1929

Personaggi
Vocalità
Cathos
Mezzosoprano
Croissy
Baritono
Gorgibus
Basso
il marchese Mascarille
Tenore
il visconte Jodelet
Baritono
La Grange
Tenore
Madelon
Soprano
Marotte
Soprano
Note
Il milanese Felice Lattuada, dopo un esordio nel segno della sinfonia e un progetto teatrale basato suSalammbô, poi caduto, negli anni Venti si impose come operista di successo: nel 1922 venne rappresentata nella sua cittàLa tempesta, su libretto di Arturo Rossato da Shakespeare, nel 1928 egli vinse il concorso annuale bandito dal Ministero della pubblica istruzione con unDon Giovanni, sempre scaturito dalla collaborazione con Rossato, rappresentato al Teatro San Carlo nel 1929, anno che segnò anche il trionfo scaligero deLe preziose ridicole, richieste da Arturo Toscanini e dirette da Gabriele Santini (con uncastche comprendeva Mafalda Favero, Ebe Stignani e Jan Kiepura), abbinate all’azione coreograficaCasanova a Veneziadi Riccardo Pick-Mangiagalli.

In un sobborgo di Parigi nel 1650. Le giovani ‘preziose’ Madelon e Cathos hanno appena respinto le proposte di matrimonio di La Grange e Croissy, non ritenuti all’altezza quanto a raffinatezza di modi, cultura e ceto; i due, nell’attesa della rivincita, mandano i loro servi travestiti da gran signori, Mascarille, ‘poeta stravagante’, e Jodelet, eroe militare, a ingannare le due ragazze. Nel bel mezzo di solenni danze, quando i due, caricatissimi, sono riusciti a far credere a Madelon e Cathos di non poter resistere ai loro vezzi, sopraggiungono Croissy e La Grange che, sotto gli occhi increduli delle due, fanno bastonare i loro servi per poi ritirarsi, lasciando le preziose, ormai definitivamente ridicole, a leccarsi le ferite; non solo zimbello di tutta la città, ma pure col rischio di essere spedite in convento da Gorgibus.

Il segnale per un generale ritorno alla commedia, dato notoriamente dalFalstaffverdiano (1893), aveva riportato alla ribalta musicale anche il teatro di Molière: daIl signor di Pourceaugnacdi Alberto Franchetti (1897) all’Amore medicodi Ermanno Wolf-Ferrari (1913), dalBorghese gentiluomodi Richard Strauss (1912-17) aSganarelledi Wilhelm Grosz (1925), daSganarelledi Rudolf Wagner-Régeny (1929) aGeorges Dandindi Max d’Ollone (1930), alle tardiveDie Schule der Frauendi Rolf Liebermann (1957) eLa scuola delle moglidi Virgilio Mortari (1959), Poquelin ha offerto molti materiali, nell’utilizzo dei quali Rossato, nel nostro caso, si mostra influenzato dai cascami di sdrucciole diFalstaff, appunto, mentre Lattuada si muove nei consolidati binari del Wolf-Ferrari goldoniano. Nulla di nuovo, dunque, ma un’abile e gradevole miscela di settecentismo stilizzato (particolarmente esplicito nella corrente e nella sarabanda) e di autentico spirito da opera buffa, che ha guadagnato all’operina (dura appena un’oretta) immediati consensi colti un po’ ovunque, dal Teatro dell’Opera di Roma (1930 e 1950) al Metropolitan di New York (1931), al Colón di Buenos Aires, ai grandi teatri di Berlino, Praga e Bruxelles, al San Carlo (1940); infine, nel 1991Le preziose ridicolesono state riproposte al Teatro Rossini di Lugo con la regia di Alberto Lattuada, il figlio del compositore.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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