Apparsa un anno dopo lâaffermazione di
Faust,
PhilĂ©mon et Baucisfu accolta benignamente dalla critica ma disertata dal pubblico. Alla tredicesima replica le casse del ThĂ©Ăątre Lyrique languivano e la diva Carvalho, cui lâopera era dedicata, era in partenza. Parve opportuno interrompere le rappresentazioni e riporre lâopera in un cassetto, ove rimase sedici anni, fino al 16 maggio 1876, quando conobbe un felicissimo riscatto allâOpĂ©ra-Comique, nellâoriginaria versione in due atti, pensata per una âprimaâ mai avvenuta a Baden-Baden. Ispirato a La Fontaine e allâOvidio delle
Metamorfosi(libro VIII), il libretto si apre nella modesta dimora di PhilĂ©mon e Baucis che, pur amandosi ancora, ricordano con nostalgia la loro ardente gioventĂč. Una tempesta improvvisa conduce alla loro casa, incogniti, Giove e Vulcano, i quali, respinti dagli altri mortali, trovano nei due vecchi una generosa ospitalitĂ . Deciso a vedicarsi dellâegoismo degli umani, Giove annuncia la loro morte: soltanto PhilĂ©mon e Baucis, magicamente assopiti, potranno scampare allo sterminio. Durante unâorgia sfrenata le baccanti, sfidando il potere degli dĂši, incitano gli uomini al piacere. Vulcano, sopraggiunto, Ăš pesantemente ridicolizzato per le sue disavventure coniugali. Solo lâarrivo di Giove placa la loro furia; il dio le bandisce dalla terra. Risvegliandosi dal torpore, PhilĂ©mon e Baucis scoprono con gioia e stupore di essere tornati ventenni. La bellezza della donna attira le attenzioni di Giove tra i commenti divertiti di Vulcano, che vede in PhilĂ©mon un possibile compagno di sventura. Messa alle strette dal corteggiamento del dio, Baucis, seppur riluttante, si lascia baciare. Sorpresa dallo sposo, subito si pente e implora di poter tornare alla casta tranquillitĂ della vecchiaia. Stupito e commosso da un amore disposto a tale sacrificio, Giove consente ai due di continuare la loro vita e, seguito da Vulcano, fa ritorno allâOlimpo.
Dopo il successo della ripresa del 1876 allâOpĂ©ra-Comique,PhilĂ©mon et Baucis, tradotta in sette lingue, conobbe una buona diffusione internazionale e si mantenne in repertorio fino alla seconda guerra mondiale. Briosa e scorrevole, percorsa da un melodismo elegante seppure talora manierato, lâopera possiede i tratti del Gounod migliore. Non a caso Stravinskij, avendola ascoltata nellâinverno 1922, scrisse: «gustavo di nuovo lâincanto diffuso dallâaroma cosĂŹ personale che esala dalla musica di Gounod». Compositore attento alle esigenze della vocalitĂ , il parigino non fece mancare brani di rilievo alla diva Carvalho, sia nello stile elegiaco (âAh si je redevenais belleâ) sia in quello brillante e virtuosistico (âOh riante natureâ); pregevole e impervia Ăš anche lâaria di Vulcain, un tempo famosa (âAu bruit de lourd marteauxâ). Struttura agile, breve durata, messinscena non proibitiva,PhilĂ©mon et Baucissembrerebbe una delle opere di Gounod piĂč facilmente riproponibili. A tuttâoggi vive un letargo simile a quello dei due personaggi protagonisti: il meritato augurio Ăš che le tocchi il loro destino di rinnovata gioventĂč.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi