Per le nozze della contessa di Lamberg, nipote del principe Esterházy, Haydn scelse per la seconda volta (dopo
Lo speziale) un testo comico di Goldoni ampiamente rivisto. Ambientato nel
milieusociale ben noto al lettore delle
Baruffe chiozzotte, il testo propone il consueto tema della popolana che si rivela nobile (la
Cecchina docet), introducendo nell’azione due parti serie (Eurilda e Lindoro) che bilanciano gli altri cinque personaggi comici. Purtroppo, a causa di un incendio che devastò Esterháza nel dicembre 1779, circa un terzo della partitura è andato perduto, fatto che rende problematico l’allestimento dell’opera; la perdita riguarda in particolare tutta la parte centrale del secondo atto, mentre il terzo è perfettamente integro. L’opera, nella ricostruzione di H.C. Robbins Landon, è stata rappresentata al Festival d’Olanda nel 1965, sotto la direzione di Alberto Erede.
Lesbina e Nerina, due pescatrici promesse spose rispettivamente a Frisellino e Burlotto, litigano continuamente, suscitando lo sdegno della compagna Eurilda. Entra nel porto la splendida imbarcazione di Lindoro, principe di Sorrento, che sta cercando la perduta figlia del principe di Benevento, che si dice nascosta nel villaggio; Nerina e Lesbina si propongono subito come principesse, mentre Mastricco presenta Eurilda, che gli è stata affidata (ma di cui sa di non essere il padre). Lindoro escogita allora un espediente: colloca su un tavolo dell’oro, dei gioielli e la spada con cui fu ucciso il principe; mentre le amiche si gettano sulle gemme Eurilda, la vera principessa, sviene alla vista della spada, che le risveglia vaghi ricordi. Lesbina e Nerina si affrettano allora a tornare dai loro amanti, che si travestono da cavalieri e offrono alle ragazze di salpare con loro sulla nave del principe; le pescatrici abboccano, per poi infuriarsi alla scoperta della verità . Mastricco calma le acque, mentre Eurilda e Lindoro possono partire verso il loro principato.
Ben più delloSpeziale,Le pescatricifurono un’esperienza fondamentale per il futuro teatrale e anche sinfonico di Haydn, impegnandolo in un lavoro di vaste dimensioni (tre atti e ben sette personaggi), in cui sperimentare tutti i meccanismi dell’opera buffa a un livello di notevole raffinatezza. Importanti sono i numerosi pezzi d’assieme, quali i finali d’atto, i suggestivi cori di apertura degli atti primo e terzo, e due splendidiensembles(un sestetto e un settimino) nel primo atto, che sfruttano l’elevato numero di personaggi disponibili. Particolarmente curata la psicologia dei due personaggi seri, cui spettano arie come “Varca il mar” (Lindoro), mentre nella tavolozza orchestrale spicca l’insolito timbro malinconico dei due corni inglesi.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi