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Rosa bianca e la rosa rossa, La
Melodramma eroico in due atti di Felice Romani, dal dramma di René-Charles-Guilbert de Pixérécourt La Rose blanche et la rose rouge
Musica di Giovanni Simone Mayr 1763-1845
Prima rappresentazione: Genova, Teatro Sant’Agostino, 21 febbraio 1813

Personaggi
Vocalità
Clotilde
Soprano
Elvira
Soprano
Enrico
Soprano
Rodolfo
Basso
Ubaldo
Tenore
Vanoldo
Tenore
Note
Da vent’anni operista di successo, Mayr scelse il giovane Felice Romani, destinato a celebri collaborazioni soprattutto con Bellini e Donizetti (ma anche con Rossini), per tradurre e adattare il libretto di PixĂ©rĂ©court sulla guerra delle due rose. Il lavoro del letterato venne apprezzato sia dal compositore, che lo chiamerĂ  nuovamente perMedea in Corintopochi mesi dopo, sia dal pubblico genovese, che riservĂČ una calorosa accoglienza all’opera, inaugurando una serie di rappresentazioni di successo su scala europea, da Monaco a Lisbona, Parigi, Madrid e Londra. Il titolo rimase stabilmente nei cartelloni per un ventennio.

Atto primo. Vanoldo, conte di Seymour, ed Enrico, conte di Derby, benchĂ© amici si trovano sugli opposti fronti della guerra delle due rose. Enrico, partigiano della rosa rossa, Ăš caduto in disgrazia per la sconfitta della sua fazione e si trova in esilio; oltre alla patria, ora rischia di perdere anche l’amata Clotilde, che il padre Rodolfo, sire di Mortimer, ha promesso proprio a Vanoldo, nel contesto di un disegno di riconciliazione politica tra i due partiti. Furibondo, Enrico compare a sconvolgere la cerimonia nuziale, guadagnandosi cosĂŹ la condanna a morte.

Atto secondo. In preda al rimorso, Vanoldo gli permette di fuggire dalla prigione sostituendosi a lui. Nel frattempo giunge inaspettata l’amnistia reale per Enrico, che gli garantisce la salvezza nonchĂ© la sospirata mano di Clotilde.

Il soggetto storico, di tipico gusto romantico, potrebbe rivaleggiare senza difficoltĂ  con i melodrammi posteriori di vent’anni (non a caso l’autore Ăš Romani: la situazione drammatica presenta analogie con quella diLucia di Lammermoor). Mayr organizzĂČ la vicenda attraverso complessi scenici di particolare efficacia, forzando le norme del melodramma per ottenere grandi scene a effetto, come nel finale primo, che si conclude con la drammatica cattura di Enrico. Testimonianza della felice propensione del compositore per i concertati sono il singolare ‘coro e cavatina’ di Clotilde nel primo atto, che permette l’incontro dei due amanti (Enrico, presente in incognito fra i contadini, puĂČ offrire alla donna un mazzo di fiori), e il celebre duetto dei due amici ritrovati “È deserto il bosco intorno”, che venne subito estrapolato dall’opera ed eseguito separatamente.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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