Da ventâanni operista di successo, Mayr scelse il giovane Felice Romani, destinato a celebri collaborazioni soprattutto con Bellini e Donizetti (ma anche con Rossini), per tradurre e adattare il libretto di PixĂ©rĂ©court sulla guerra delle due rose. Il lavoro del letterato venne apprezzato sia dal compositore, che lo chiamerĂ nuovamente per
Medea in Corintopochi mesi dopo, sia dal pubblico genovese, che riservĂČ una calorosa accoglienza allâopera, inaugurando una serie di rappresentazioni di successo su scala europea, da Monaco a Lisbona, Parigi, Madrid e Londra. Il titolo rimase stabilmente nei cartelloni per un ventennio.
Atto primo. Vanoldo, conte di Seymour, ed Enrico, conte di Derby, benchĂ© amici si trovano sugli opposti fronti della guerra delle due rose. Enrico, partigiano della rosa rossa, Ăš caduto in disgrazia per la sconfitta della sua fazione e si trova in esilio; oltre alla patria, ora rischia di perdere anche lâamata Clotilde, che il padre Rodolfo, sire di Mortimer, ha promesso proprio a Vanoldo, nel contesto di un disegno di riconciliazione politica tra i due partiti. Furibondo, Enrico compare a sconvolgere la cerimonia nuziale, guadagnandosi cosĂŹ la condanna a morte.
Atto secondo. In preda al rimorso, Vanoldo gli permette di fuggire dalla prigione sostituendosi a lui. Nel frattempo giunge inaspettata lâamnistia reale per Enrico, che gli garantisce la salvezza nonchĂ© la sospirata mano di Clotilde.
Il soggetto storico, di tipico gusto romantico, potrebbe rivaleggiare senza difficoltĂ con i melodrammi posteriori di ventâanni (non a caso lâautore Ăš Romani: la situazione drammatica presenta analogie con quella diLucia di Lammermoor). Mayr organizzĂČ la vicenda attraverso complessi scenici di particolare efficacia, forzando le norme del melodramma per ottenere grandi scene a effetto, come nel finale primo, che si conclude con la drammatica cattura di Enrico. Testimonianza della felice propensione del compositore per i concertati sono il singolare âcoro e cavatinaâ di Clotilde nel primo atto, che permette lâincontro dei due amanti (Enrico, presente in incognito fra i contadini, puĂČ offrire alla donna un mazzo di fiori), e il celebre duetto dei due amici ritrovati âĂ deserto il bosco intornoâ, che venne subito estrapolato dallâopera ed eseguito separatamente.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi