Home Page
Consultazione
Ricerca per categorie
Ricerca opere
Ricerca produzioni
Ricerca allestimenti
Compagnia virtuale
Servizio
Informazioni e FAQ
Condizioni del servizio
Manuale on-line
Assistenza
Abbonamento
Registrazione
Listino dei servizi
Area pagamenti
Situazione contabile


Visualizzazione opere

Rantzau, I
Opera lirica in quattro atti di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, dalla commedia Les deux frères di Pierre-Alexandre Chatrian e Emile Erckmann
Musica di Pietro Mascagni 1863-1945
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, 10 novembre 1892

Personaggi
Vocalità
Fiorenzo
Baritono
Giacomo Rantzau
Basso
Gianni Rantzau
Baritono
Giorgio
Tenore
Giulia
Mezzosoprano
Lebel
Tenore
Luisa
Soprano
Note
Nel 1890 Mascagni aveva assistito a una recita diLes deux frèresdi Erckmann e Chatrian, presentata dalla compagnia Manni. Colpito dal soggetto, chiese a Targioni-Tozzetti e a Menasci di trarne un libretto. In seguito abbandonò tuttavia la composizione dell’opera per dedicarsi all’Amico Fritz;I Rantzauvenne quindi terminata nel 1892.

Un villaggio nei Vosgi, intorno al 1830. I fratelli Giacomo e Gianni Rantzau sono in lite continua per motivi di eredità; l’ultimo diverbio riguarda il prato del Guisì, che Gianni si aggiudica, mentre Giacomo lo accusa di furto. Per festeggiare la nuova acquisizione Gianni vorrebbe dare la figlia Luisa in sposa a Lebel, il comandante forestale; scopre invece che Luisa è innamorata del cugino Giorgio, il figlio dell’odiato fratello, e si oppone fermamente alle loro nozze. Luisa si ammala di dolore, mentre Giorgio sfida Lebel a duello. Di fronte all’aggravarsi della malattia di Luisa, Gianni decide di andare a parlare con il fratello per rappacificarsi; Luisa, tra le braccia di Giorgio, si sente meglio. Rientra Gianni, e comunica che si è accordato con il fratello perché i due giovani possano sposarsi. Ma Giorgio legge i patti stipulati per consentire le nozze: Gianni dovrà essere bandito dalla famiglia. Il giovane non accetta il sacrificio dello zio: l’odio tra le due famiglie deve finire; perciò invita i due fratelli ad abbracciarsi, e la pace è fatta.

Quattro atti si rivelarono una mole troppo pesante per una vicenda così fragile: anche se Mascagni è a suo agio nel clima idillico, i personaggi sono abbozzati, le passioni latitano e non manca qualche caduta nel bozzettismo. Le scene più riuscite sono quelle corali, che tratteggiano l’ambientazione paesana nel migliore dei modi. Nel secondo atto il compositore utilizza due cori contrapposti – uno all’interno della casa di Gianni, l’altro dei contadini che si trovano all’esterno, nel podere di Giacomo – per sottolineare, con effetto umoristico, la rivalità che oppone i due fratelli: il coro interno intona un ‘Kyrie eleison’, quello esterno una canzone popolare, ottenendo così un curioso effetto di contrapposizione e di ‘battaglia’ vocale.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


Credits - Condizioni del servizio - Privacy - Press Room - Pubblicità