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Sigurd
Opera in quattro atti e nove quadri di Camille Du Locle e Alfred Blau
Musica di Ernest Reyer 1823-1909
Prima rappresentazione: Bruxelles, Théâtre de la Monnaie, 7 gennaio 1884

Personaggi
Vocalità
Attila
Mimo
Brunehild
Soprano
Gunther
Baritono
Hagen
Basso
Hawart
Baritono
Hilda
Soprano
Irnfrit
Tenore
Ramunc
Basso
Rudiger
Baritono
Sigurd
Tenore
un bardo
Tenore
un sacerdote di Odin
Basso
Uta
Mezzosoprano
Note
Reyer, bibliotecario dell’Opéra parigina e critico musicale, fu uno dei primi propugnatori di Wagner in Francia; dopo aver composto la musica per un balletto-pantomima di Théophile Gautier e Lucien Petipa (Sacountala, 1858) e tre opere, fin dagli anni Sessanta prese a interessarsi alle saghe nordiche: ne scaturì quella che doveva essere il suo lavoro più impegnativo,Sigurd, eseguito parzialmente più volte già a partire dal 1873 prima che il compositore, in vista della messa in scena di Bruxelles, ne componesse il finale. Nel 1890 venne rappresentata, sempre a Bruxelles,Salammbô, da Flaubert, ripresa due anni dopo a Parigi, con cui si concluse la sua parabola creativa. Provvisto pure di balletto (nel secondo e nel terzo atto),Sigurdè opera di notevole durata (circa quattro ore) e richiede considerevoli sforzi esecutivi: messo in scena al Covent Garden (1884) e alla Scala (1894), fino al 1935 ha avuto 250 repliche a Parigi; da allora lo si è visto solamente nella provincia francese. Ricordiamo la recente ripresa in forma di concerto (Montpellier,1993, Valérie Millot come Brunehild, Chris Merritt nel ruolo eponimo e Monte Pederson quale Gunther).

Mentre i Burgundi si preparano a una nuova campagna sotto la guida di Gunther, Hilda racconta a Uta un sogno in cui un’aquila uccideva un falco: per Uta non si può che trattare di Sigurd, amato dalla principessa, e che la nutrice le promette di vincere tramite un elisir d’amore. Un bardo canta di Brunehild, la valchiria imprigionata in Islanda, che Gunther vorrebbe conquistare. Gli inviati di Attila portano a Hilda la sua proposta di matrimonio, che viene rifiutata. Giunge Sigurd, sfidando Gunther, perché anch’egli vuole liberare Brunehild: ma il re desidera solo l’amicizia con l’eroe, sigillata con una bevanda offertagli da Hilda, di cui Sigurd si innamora, dimenticando, a causa dell’elisir, le sue intenzioni bellicose nei confronti di Brunehild. In Islanda, saputo che solo un autentico eroe può vincere la sfida, Sigurd, indossando l’armatura di Gunther, libera la valchiria dalle fiamme. Di ritorno a Worms, Sigurd consegna a Gunther Brunehild, ancora dormiente, e riceve in sposa Hilda, felicissima, mentre Uta prevede sventure. Brunehild inizialmente non crede di essere stata salvata da Gunther, ma poi acconsente alle nozze. Durante i preparativi, Brunehild, che sembra titubante, unisce le mani di Hilda e di Sigurd, al contatto della quale trasalisce. Nell’ultimo atto diverrà manifesto che ella ama l’eroe, pur essendo sposa di Gunther, la cui sorella la sfida. Ma Brunehilde sostiene che l’amore di Sigurd per Hilda è un’impostura: sicché deve morire o Gunther o Sigurd; Hagen consiglia a Gunther di uccidere l’eroe durante la caccia. Dopo un ultimo colloquio con Sigurd, Brunehild, rinunciando al suo amore, muore, sperando egli possa vivere, ma invano: Sigurd viene portato morente alla consorte. Hilda accusa il fratello di omicidio e invoca la vendetta degli dèi contro il popolo dei Burgundi, chiedendo a Uta di chiamare Attila; in un’apoteosi Brunehild e Sigurd ascendono al paradiso di Odin, mentre Attila appare in mezzo ai cadaveri dei guerrieri burgundi.

Reyer e i suoi librettisti sostanzialmente si rifecero alCanto dei Nibelunghi(ca. 1200) nella traduzione di Emile Louis Victor de Laveleye, mentre per il secondo atto attinsero all’Eddae allaVölsungasaga(ca. 1260), non disdegnando echi dalTristanodi Gottfried von Strassburg o dello stesso Wagner (motivo dell’elisir d’amore); quanto alla musica, tuttavia, Reyer tiene presente Meyerbeer (specie nei duetti di Brunehild del terzo e quarto atto: con Gunther prima, con Sigurd poi), e semmai il Wagner diLohengrin, non quello maturo delRing, col qualeSigurdè imparentato unicamente dal punto di vista della trama. «La zona arcana (norne, valchirie, nixe, coboldi, sacerdoti, Islanda,dolmen) diviene pura decorazione» (Mario Bortolotto): è ildrame lyriquea muovere Reyer, giunto in ritardo rispetto alla moda delgrand-opéra, pur manifestando la sua maestria «in tutta la sua ampiezza nel trattamento dell’orchestra» (Bortolotto).
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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