Nel 1826 Rossini, incaricato della composizione di una nuova opera per l’Académie royale de musique, mise mano a
Maometto II, rappresentato a Napoli nel 1820 e successivamente accantonato, operandone un rifacimento in lingua francese con il titolo
Le Siège de Corinthe. All’adattamento del libretto dovettero provvedere Luigi Balocchi, che aveva già lavorato con Rossini in occasione della cantata scenica
Il viaggio a Reims, e Alexandre Soumet. Se il dramma di
Maometto IIera essenzialmente impostato sul conflitto tra amore e dovere, conflitto che assumeva la forma di un dramma di passioni intime, in
Siège de CorintheRossini accantona la dimensione intimista per dare spazio alla celebrazione epica, che prende il sopravvento sulla delineazione dei personaggi. Stilisticamente viene accantonata la floridezza esuberante del canto dell’originale napoletano, a favore di una linea declamatoria più piana. Rispetto alla partitura di
Maometto II, di cui
Siègeriprende la vicenda, le modifiche più sostanziali riguardano l’atto secondo, al centro del quale Rossini inserì una
balladecon coro di Ismène, proveniente da
Ermione, due
airs de dansee l’inno “Divin prophèteâ€; scrisse anche una nuova aria per Néocles e un nuovo finale secondo. Nel terzo atto scrisse
ex novouna Benedizione e profezia di Hiéros, personaggio nuovo rispetto a
Maometto II. Nonostante queste modifiche, la differenza tra versione italiana e francese risulta comunque molto meno radicale rispetto a quella che si riscontra nell’analoga operazione attuata da Rossini tra
Mosée il suo rifacimento francese,
Moïse et Pharaon. Venne in seguito approntata una traduzione italiana di
Siège, che fu rappresentata con il titolo
L’assedio di Corinto.
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi