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Teorema
Parabola in musica in due atti proprio, dal romanzo e dal film omonimi di Pier Paolo Pasolini
Musica di Marcello Panni
Prima rappresentazione: Firenze, Piccolo Teatro Comunale, 10 maggio 1992

Personaggi
Vocalità
Emilia
il narratore
Recitante
il padre
Recitante
Lucia
l’ospite
Odetta
Paolo
Pietro
Note
Assai impegnato sul fronte del teatro musicale, il compositore laziale Giorgio Battistelli ha composto, oltre a una nutrita serie di brani sinfonici e da camera, una decina di lavori teatrali di varia natura nei quali le modalità e le tecniche del rappresentare, estremamente differenziate di volta in volta, sono sempre oggetto di stimolanti riflessioni poetiche ed estetiche. Negli ultimi anni il compositore ha focalizzato il rapporto tra teatro musicale e cinematografia, nonché tra tecniche rappresentative dell’uno e dell’altra; questo preminente ambito d’indagine si è concretizzato nella realizzazione di alcuni video, inTeoremae nella recente operaLa strada, ispirata a Fellini.

L’azione diTeoremaè strutturata in sedici quadri raggruppati in due atti: protagonista è una famiglia della borghesia milanese, formata dal padre, dalla madre Lucia, dai figli Pietro e Odetta e dalla cameriera Emilia, la cui inautentica vita è turbata dall’inatteso arrivo di un ospite, la cui bellezza è metafora di una ‘alterità’ che mette in discussione la vita della famiglia. Dapprima l’ospite ‘seduce’ a uno a uno, in forza della sua diversità, tutti i membri della famiglia. Nei quadri del secondo atto, altrettante ‘stazioni’ di una sorta divia crucisdella quotidianità, assistiamo all’evoluzione della vita dei singoli membri della famiglia, rimasti orfani, con la partenza dell’ospite, di ciò che ha permesso loro di scoprire, sia pure per un istante, un barlume di autenticità.

Scrive Giorgio Battistelli: «La reiterazione e lo spezzettamento di una continuità che rimane solo ipotetica e non riesce mai ad attualizzarsi, arriva a produrre l’effetto di una strana immobilità risultante da un movimento circolare soggetto a un controllo infallibile e rigorosissimo. Con un paradosso solo apparente si potrebbe dire cheTeoremarappresenti un’azione che procede immobile». Il principio del ‘falso movimento’ informa dunque, nella scansione dei singoli quadri, la geometria strutturale del lavoro, nel quale la funzione attribuita dalla parola a ciascun personaggio viene assunta da uno strumento che assume un ruolo concertante all’interno dell’orchestra da camera che, con l’ausilio di un narratore e dei gesti degli attori in scena, si fa carico di ‘rappresentare’ musicalmente l’azione. Paolo è dunque un clarinetto basso, Lucia un violino, Odetta un’arpa, Pietro un violoncello, Emilia un sintetizzatore e l’ospite unozarb, che è un particolare tamburo persiano ricco di timbri e di sonorità, usato metaforicamente in forza della sua alterità. Come in tutta le produzione di Battistelli, anche inTeoremaconvivono stili e materiali differenti: musica etnico-popolare, musica concreta (che ha il compito di separare l’uno dall’altro i singoli quadri di ‘seduzione’ del primo atto), musica tradizionale e moderna. L’impianto formale del lavoro, controllatissimo in ogni parametro, ne garantisce la funzionalità e l’unità drammaturgica, evitando all’autore cadute in un facile decorativismo. È prevista inoltre una spazializzazione delle fonti sonore, ottenuta mediante la collocazione al di sopra dell’orchestra di microfoni, che catturano il suono per ridistribuirlo nella sala teatrale in modo tale da far trovare lo spettatore in una ideale posizione di fulcro sonoro.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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