Paul Hindemith ebbe sempre a cuore la pratica didattica, giusta una tradizione tipica della cultura tedesca. Questa vocazione si espresse nella seconda metà degli anni Venti in due direzioni distinte ma parallele. La prima riguardava l’interesse di Hindemith per il movimento della ‘Jugendbewegung’, cioè lo sviluppo di una divulgazione della pratica musicale amatoriale di livello popolare; a questa attività appartengono varie composizioni, che uniscono a una ingegnosa semplicità di mezzi tecnici un vigile controllo della qualità musicale (tra le altre anche l’opera
Lehrstück, scritta in collaborazione con Bertolt Brecht). L’altra istanza, più profonda e duratura, concerneva l’attività didattica vera e propria, con l’ingresso nel 1927 alla Hochschule di Berlino come insegnante di composizione, cattedra che Hindemith mantenne fino alla decisione di lasciare la Germania nazista nel ’35. In questo ambito fu creato anche l’intrattenimento per bambini
Wir bauen eine Stadt, per il quale l’autore non prescrisse una vera e propria strumentazione, ma lasciò alla discrezione dei preparatori e alla disposizione delle forze musicali la formazione dell’organico.
Wir bauen eine Stadtè ripartita in 10 numeri, nei quali si svolge la catena di vivaci e colorate filastrocche infantili del testo di Robert Seitz. I bambini raccontano cantando l’intenzione di costruire una nuova città , immaginata con la ingenua disposizione dello sguardo innocente; un adulto chiede loro come vogliono costruirla, chi sono i suoi abitanti, da dove vengono e così via. La musica si dispone a seguire la chiassosa allegria con melodie ritmate e ben sgrassate da orpelli. La semplicità del costrutto armonico non rinuncia tuttavia alle linee perpendicolari e ai volumi sghembi del razionalismo tonale di Hindemith. L’operina ha avuto negli anni un discreto successo, ed è conosciuta anche in Italia col titolo
Costruiamo una città nella strumentazione approntata da Luciano Berio.
Fonte:
Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi