Zémire et Azorè uno dei pregevoli frutti della fortuna del fiabesco nel Settecento. Ispirata alla fiaba della
Bella e la bestia(1740), contemporanea delle fortunate creazioni di Carlo Gozzi, l’opera di Grétry porta in scena l’Oriente favoloso, nel quadro di un esotismo fortemente civilizzato in chiave rococò. Erede da un lato della tradizione operistica francese (
Les Indes galantesdi Rameau, ad esempio),
Zémire et Azorprecorre il genere della
Zauberoper(l’opera di soggetto magico), che diverrà popolare con il Romanticismo. Non a caso proprio Mozart, autore del
Flauto magico, lascerà tra i propri averi questa partitura di Grétry.
Atto primo. Il mercante Sander e il suo servo Ali giungono in un palazzo disabitato, dove improvvisamente si materializzano per incanto cibi deliziosi. Quando Sander coglie una rosa per la figlia Zémire, compare tra fuoco e fiamme un mostro, Azor, che lo minaccia di morte. Il mercante racconta allora che la ragazza gli ha chiesto in dono solo una rosa, a differenza delle avide sorelle. Il mostro gli promette la libertà , a patto che gli venga mandata una delle figlie.
Atto secondo. Sander torna a casa, ricevuto con affetto da Zélime. La ragazza riesce a scoprire, tramite Ali, la promessa del padre. Questi ha già deciso di tornare di persona dal mostro e scrive una lettera d’addio alle figlie. Zémire però è determinata a dare se stessa in pegno al posto del padre.
Atto terzo. Zémire viene condotta da Ali al palazzo del mostro. Partito lo schiavo, l’incontro tra i due assume forme curiosamente galanti. Azor evoca gli spiriti perché servano la ragazza, le parla dell’amore che rende belli, ascolta rapito il canto di Zémire, le mostra il padre e le sorelle in uno specchio magico. La ragazza ottiene di recarsi dai suoi. Se non ritornerà prima del tramonto, Azor morirà .
Atto quarto. Sebbene Zémire descriva al padre l’umanità del mostro, le viene consigliato di non mantenere la promessa di ritornare. La vita di Azor sta intanto volgendo al termine. Quando Zémire infine ricompare nel palazzo, il mostro si trasforma per incanto nel principe bellissimo che era in origine. Salvato dalla virtù di Zémire, la accoglie accanto a sé sul trono.
Il progetto estetico di quest’opera si presenta estremamente complesso, collocato al crocevia di una serie di eterogenei influssi: il genere teatrale è debitore sia dell’opéra-comique(con dialoghi parlati), sia dellacomédie-ballet(con un balletto vero e proprio di fate e spiriti), mentre fa capolino un personaggio dell’opera comica, il basso buffo Ali. La raffinata e ricca scrittura orchestrale è invece tutta francese. Se l’ambientazione è fiabesca e immaginifica, non inferiore è l’attenzione di stampo illuministico-settecentesco alla psicologia dei personaggi (i cantanti ricoprono tutti ruoli umani, anche notevolmente tormentati e complessi, come quello di Azor). Non a caso Grétry scrisse nelle sue memorie del piacere provato nel cimentarsi con la verosimiglianza dei sentimenti di questo dramma.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi