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Jasager, Der
Schuloper in due atti di Bertolt Brecht
Musica di Kurt Weill 1900-1950
Prima rappresentazione: Berlino, Istituto centrale di pubblica istruzione, 23 giugno 1930

Personaggi
Vocalità
I studente
Tenore
II studente
Tenore
III studente
Basso
il maestro
Baritono
il ragazzo
Soprano
la madre
Contralto
Note
L’importante Festival di Baden-Baden aveva commissionato nel 1927 a Brecht e Weill ilSongspiel Mahagonny(poi trasformato nell’operaAufstieg und Fall der Stadt Mahagonny) e nel 1929 il radiofonicoDer Lindberghflug(Il volo di Lindbergh); trasferitasi la sede, per l’edizione successiva, intitolata ‘Neue Musik Berlin 1930’, vennero programmate quattroSchulopern, opere da eseguirsi da ragazzi in ambito scolastico. Ma quando il comitato del festival rifiutò, per opportunità politica,Die Massnahmedi Hans Eisler (su testo di Brecht), Kurt Weill per solidarietà ritiròDer Jasager, che venne così rappresentato nella sede dell’Istituto centrale di pubblica istruzione, con la regia dello stesso Brecht e di Caspar Neher (scenografo responsabile, dopo la guerra, del Festival di Salisburgo), in una serata comprendente anche opere corali di Krenek, Jarnach e Kaminski; il tutto eseguito da studenti della Staatliche Akademie für Kirchen- und Schulmusik e trasmesso in diretta alla radio.

Il ragazzo vorrebbe accompagnare il maestro durante un viaggio in città, per comprare delle medicine per la madre ammalata. Ma poiché il viaggio è pericoloso, il maestro e la madre sono contrari. Il ragazzo tuttavia parte ugualmente col maestro. Giunti al punto più difficile del viaggio, dove chi è debole non può essere aiutato perché tutti hanno bisogno di aggrapparsi con entrambe le mani, il ragazzo non si sente bene. Saputo dell’antico uso di chiederepro formaai malati di scegliere tra far tornare indietro tutta la comitiva oppure essere gettati giù nella valle, e di dover acconsentire ad essere uccisi, egli, posto dinanzi all’alternativa, dice di sì, raccomandando ai tre studenti di portare, al loro ritorno, l’indispensabile medicina alla madre.

Attento all’aspetto pedagogico dellaSchuloper, Weill intendeva far imparare ai ragazzi l’importanza dell’assenso dato con la propria parola: chi ha deciso di unirsi a una comunità deve accettare di assumersi la responsabilità della scelta fatta, come delle sue conseguenze.Der Jasager, destinato all’esecuzione da parte di alunni (il ragazzo dovrebbe essere interpretato da un bambino tra i dieci e i dodici anni, il maestro da un giovane tra i sedici e i diciotto, la madre da una ragazza di quattordici o sedici anni), riscosse un grandissimo successo di pubblico (fino al 1932 venne rappresentato in ben duecento scuole tedesche e austriache), ma la critica lo accolse con forti riserve. Sembra che Brecht sia rimasto molto colpito dalle perplessità politiche di sinistra e dai consensi della destra per via del rigorismo della suaSchuloper; successivamente ne approntò una seconda versione intitolataDer Jasager und der Neinsager(Il consenziente e il dissenziente), ma Weill ancora nel 1935, all’arrivo negli Stati Uniti, era convinto di aver composto conDer Jasagerla sua opera più importante. Dal punto di vista musicale si tratta di un lavoro volutamente semplice, con procedimenti canonici nel coro introduttivo (“Wichtig zu lernen ist vor allem Einverständnisâ€), ripetuto sia all’inizio sia alla fine del secondo atto, scarsamente melodico ma cantabile, di impianto tonale, con qualche eco dellaDreigroschenopere un ritmo sovente ossessivo (che, come il semi-recitativo, sembra anticipare Carl Orff), accentuato da unensemblestrumentale comprendente archi, fiati e pianoforte. È indubbio il forte effetto sortito da questa breveSchuloperdella durata di appena mezz’ora, basata su un titolo del teatro Nô giapponese (Taniko, risalente al XV secolo), ma oggi pare difficile appassionarsi al suo messaggio: la subordinazione della libertà del singolo al bene collettivo, tipico delle culture orientali, sembra sposarsi alla perfezione col rigorismo caratteristico di un’epoca contrassegnata dall’invadente presenza di regimi totalitari. Al confronto diJasagerla pur (insopportabilmente) didascalicaSchuloperdi HindemithWir bauen eine Stadt(Costruiamo una città, 1930), eseguita al citato festival di Berlino, sembra invece assolutamente innocua nella sua ingenua poetica dellaGebrauchsmusiko ‘musica d’uso’.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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