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Cadmus et Hermione
Tragédie en musique in un prologo e cinque atti di Philippe Quinault, da Ovidio
Musica di Jean-Baptiste Lully 1632-1687
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 27 aprile 1673

Personaggi
Vocalità
Africano (2)
Tenore (haute-contre)
Aglante
Soprano
Arbas
Basso
Archas (prologo)
Tenore (haute-contre)
Cadmus
Basso
Charite
Soprano
Draco
Basso
Echion
Tenore
Hermione
Soprano
il sacerdote di Mars
Basso
Junon
Soprano
Jupiter
Basso
la nutrice di Hermione
Tenore (haute-contre)
l’Amour
Soprano
l’Envie (prologo)
Tenore (haute-contre)
l’Hymen
Tenore (haute-contre)
Mars
Basso
Mélisse (prologo)
Soprano
Palès (prologo)
Soprano
Pallas
Soprano
Pan (prologo)
Soprano
Principe di Tiro (2)
Tenore
Vénus
Soprano
Note
Nel 1673, un anno dopo la nomina a direttore dell’Académie royale de musique, Lully era ormai padrone indiscusso della scena musicale parigina. Esaurita la collaborazione con Molière per lecomédies-ballets, il compositore decise di misurarsi con l’opera in musica, che in Francia costituiva un problema assai spinoso data l’ampia influenza esercitata nel campo musicale dal teatro letterario. Al suo fianco era Philippe Quinault, che era già intervenuto per il testo deLes Fêtes de l’Amour et de Bacchus– la pastorale che aveva inaugurato l’Académie royale de musique nel 1672.

Cadmus et Hermionepresenta già le principali caratteristiche del nuovo genere sia nell’ouverture, (bipartita o tripartita, nei tempi Grave, lento e solenne, Allegro fugato e nell’eventuale ripresa del Grave), sia nell’articolazione in un prologo e cinque atti, ciascuno dei quali introdotto da una sezione strumentale e costruito intorno a un evento che a sua volta dà luogo a undivertissementcomposto di musica e danza; e ancora, nella scelta di soggetti per lo più attinti alla mitologia, in cui l’argomento amoroso si intreccia con i temi del dovere e della gloria; infine, nella messa in scena estremamente fastosa. Dal punto di vista musicale, Lully risponde alle critiche riguardo l’inverosimiglianza dei dialoghi cantati dell’opera italiana adottando una declamazione sillabica estremamente duttile, in cui il ritmo musicale asseconda il testo, e annulla la distinzione netta tra recitativo e aria nel fluire dirécitse breviairssenza fioriture (si pensi allo stupore di Goldoni, che all’Opéra Française attendeva invano un’aria orecchiabile, quando il vicino lo rassicurò ridendo che nell’atto appena terminato si erano ascoltate ben sei arie!). In tutte letragédiesil prologo costituisce un’allegoria neppure troppo velata dello splendore di Luigi XIV e degli eventi politici più recenti; nel caso diCadmus et Hermioneil sovrano è raffigurato dal Sole, che sconfigge l’Invidia e il mostruoso serpente Pitone, emerso dalla palude (simbolo della minaccia degli olandesi, che durante la guerra con la Francia avevano aperto le dighe inondando il territorio). La tragedia, tratta dalleMetamorfosidi Ovidio, è ambientata nell’antica Grecia.

L’amore tra il principe Cadmo e Ermione, figlia di Venere e Marte, pare irrealizzabile perché la fanciulla è stata promessa dal padre al gigante Draco. Per conquistarla Cadmo dimostra il proprio coraggio in diverse azioni eroiche, ma può ricongiungersi all’amata solo grazie all’intervento di Pallade e Cupido: le due divinità pongono fine alla lite tra Giove e Giunone, che era all’origine delle disavventure della coppia, e nel finale del quinto atto gli dèi, discesi sulla terra, festeggiano le nozze dei due innamorati.

In questa primatragédiel’influenza della tradizione italiana è individuabile nella presenza di alcuni personaggi da commedia (Arbas, soldato pavido e millantatore del seguito di Cadmo, che dà origine a un triangolo amoroso con Charite e la vecchia nutrice di Ermione) e nella rapida successione di scene dal carattere contrastante. I quadri più spettacolari, in cui si risente l’influenza delballet de coure dellecomédies-ballets, sono motivati dall’intreccio e risultano ben collegati al resto del dramma; di particolare imponenza ildivertissementdel terzo atto, con il sacrificio in onore di Marte. La nobiltà d’animo e la virtù adamantina dei due protagonisti emergono in scene di alto pathos, quali l’addio nel terzo atto o il monologo di Cadmo nell’ultimo. Il successo della ‘prima’, avvenuta alla presenza di Luigi XIV, e il protrarsi delle repliche rafforzarono la posizione di Lully al vertice dell’Académie e consacrarono il rapporto di collaborazione tra il compositore e Quinault; e non mancarono invidie e gelosie degli altri musicisti e drammaturghi, testimoniate anche da diverse parodie diCadmus et Hermioneinserite nelle commedie di quegli anni.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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