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Equivoco stravagante, L’
Dramma giocoso per musica in due atti di Gaetano Gasbarri
Musica di Gioachino Rossini 1792-1868
Prima rappresentazione: Bologna, Teatro del Corso, 26 ottobre 1811

Personaggi
Vocalità
Buralicchio
Basso
Ermanno
Tenore
Ernestina
Contralto
Frontino
Tenore
Gamberotto
Basso
Rosalia
Mezzosoprano
Note
Composto dal giovanissimo Rossini, scritturato dal Teatro del Corso di Bologna per la stagione d’autunno 1811 come maestro al cembalo,L’equivoco stravaganteè costruito su un libretto assai mediocre. L’opera, nonostante la benevolenza riservata al compositore, ebbe un successo contrastato, anche perché la prefettura giudicò scabroso il libretto e proibì che si andasse oltre la terza rappresentazione. A nulla valsero i tentativiin extremisper emendare i passi incriminati.

In un antico castello. Gamberotto, villano nobilitato, desidera il matrimonio tra la propria figlia Ernestina e Buralicchio, un giovane ricco e sciocco, ma la ragazza si innamora del suo nuovo precettore Ermanno. Questi è protetto dal servo Frontino che, per favorirlo, riesce a far credere a Buralicchio che in realtà Ernestina sia Ernesto, castrato e musico mancato. Il giovane promesso non solo abbandona la ragazza ma addirittura la denuncia: infatti se Ernestina è un uomo, allora deve svolgere il servizio militare, altrimenti sarebbe un disertore. La giovane viene infatti arrestata ma, senza incontrare difficoltà, Ermanno riesce a farla evadere e Buralicchio infine accetta di benedire le nozze.

Un dramma giocoso dunque, che tuttavia ha l’ampiezza di una farsa di così vaste proporzioni da consentire al giovane Rossini di dispiegare tutta la sua dovizia inventiva. Nell’Equivoco stravaganteil compositore evita di privilegiare in modo particolare le singole melodie; concatena invece i vari pezzi con recitativi frequenti e movimentati, così che il tono teatrale dell’opera è quello di uncontinuumscarsamente differenziato, con pezzi semplicissimi alternati ad altri di stampo più virtuosistico. Non mancano nemmeno alcuni brani sentimentali, ma la contrapposizione tra i momenti comici e quelli seri appare in genere giocata su passaggi di tono troppo bruschi. Si intende che, all’epoca di quest’opera, Rossini non aveva ancora compiuto alcuna rivoluzione formale, tuttavia già si constata nell’Equivocoun rigore insolito per l’epoca (che gli valse il soprannome di ‘tedeschino’), a maggior ragione per un esordiente, unito a una straordinaria freschezza di inventiva che, nonostante i limiti del libretto, conquistò il pubblico bolognese.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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