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Aniara
Panoramica sull’uomo nel tempo e nello spazio in due atti di Erik Lindegren, da un poema di Harry Martinson
Musica di Karl-Birger Blomdahl 1916-1968
Prima rappresentazione: Stoccolma, Teatro Reale, 31 maggio 1959

Personaggi
Vocalità
Chefone
Baritono
Daisy Dood, poi 'la garçonne'
Soprano
II capotecnico
Tenore
III capotecnico
Baritono
il primo capotecnico, detto 'il cieco'
Tenore
il sordomuto
Mimo
Isagel
Mimo
la poetessa cieca
Soprano
Libidel
Mimo
Mimaroben
Basso
Sandon
Tenore
Note
Allievo di Hilding Rosenberg, Karl-Birger Blomdahl fu un vivace esponente del rinnovamento musicale svedese del dopoguerra, con una marcata connotazione di sperimentalismo avanguardistico. La sua prima opera,Aniara, è un esempio della ribollente ed eclettica creatività di questo autore e rappresenta uno dei lavori di maggior successo del teatro contemporaneo svedese.

Aniara è una nave spaziale in viaggio verso Marte, in fuga dalla Terra resa ormai invivibile dalle malattie e dalle guerre. Il cervello di Aniara è un computer, Mima, servito dall’operatore Mimaroben. Un guasto però condanna la nave a vagare nell’etere verso la costellazione di Lyra. Il comandante Chefone esorta i passeggeri e l’equipaggio a rassegnarsi a trascorrere il resto della loro vita in questo viaggio senza meta. La condizione disperata che li attende allenta di conseguenza i vincoli morali e spirituali. Negli anni successivi, gli argonauti spaziali si abbandonano a poco a poco a rapporti sessuali lascivi, all’adorazione di culti esoterici, alla prevaricazione violenta. Nella scena finale, nell’allucinante paesaggio della nave ormai cosparsa di cadaveri, gli unici sopravvissuti si preparano alla fine: la danzatrice Isagel balla il suo canto del cigno, la poetessa cieca invoca la morte e Mimaroben, l’operatore, appronta la fine del viaggio. La vicenda è narrata, come fosse un oratorio, da Mimaroben e dal coro, che inAniarasvolge un ruolo importante, così come il corpo di ballo.

InAniara, Blomdahl alterna le più svariate risorse linguistiche, dal jazz alla tecnica seriale, dalla melodia tonale al nastro magnetico: unpot-pourriche però riesce a trovare, grazie alla personalità del compositore e alla qualità letteraria del libretto, una coerenza di stile e una potente forza espressiva.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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