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Besuch der alten Dame, Der
(La visita della vecchia signora) Opera in tre atti di Friedrich Dürrenmatt, dalla commedia tragica omonima
Musica di Gottfried von Einem 1918-1996
Prima rappresentazione: Vienna, Staatsoper, 23 maggio 1971

Personaggi
Vocalità
Alfred Ill
Baritono
Claire Zachanassian
Mezzosoprano
il figlio di Alfred III
Tenore
il maestro
Baritono
il maggiordomo
Tenore
il medico
Baritono
il parroco
Basso
il poliziotto
Basso
il sindaco
Tenore
Koby, cieco
Tenore
la figlia di Alfred III
Mezzosoprano
la moglie di Alfred III
Soprano
Loby, cieco
Tenore
Roby, masticatore di gomma
Recitante
Toby, masticatore di gomma
Recitante
Note
Quando decise di ricavare un’opera dal soggetto di Dürrenmatt, Einem aveva già al suo attivo numerosi lavori teatrali, accolti sempre con grande favore sia dalla critica sia dal pubblico e accomunati, fra l’altro, dal fatto di essere tutti desunti da illustri fonti letterarie (Büchner perDantons Tod, Kafka perDer Prozess). Quest’opera, scritta su commissione della Staatsoper di Vienna, conferma la sua predilezione per laLiteraturoper; qui fu lo stesso Dürrenmatt a rielaborare il proprio originale, in modo da scorciarlo senza che l’assunto generale ne risentisse. La prima rappresentazione, con Christa Ludwig ed Eberhard Wächter come protagonisti, salutò trionfalmente il risultato di questa fortunata collaborazione artistica. L’assunto del dramma (ambientato in epoca contemporanea) dovette conquistare Einem anche perché svolge il tema da lui prediletto della giustizia, pretesa qui da un’anziana miliardaria, Claire Zachanassian, disposta a salvare la sua città natale dalla bancarotta in cambio della vita di Alfred Ill. In gioventù i due si erano amati, ma poi Ill aveva rifiutato di riconoscersi responsabile della gravidanza di Claire, corrompendo due testimoni per ingannare il tribunale. Mentre Ill si convince della necessità morale di un’espiazione, i suoi concittadini si lasciano irretire dalla cupidigia e costringono Ill a subire il verdetto di morte che li arricchirà; ricevuto l’assegno, si scatenano in una convulsa danza di gioia (ideato da Dürrenmatt stesso appositamente per l’opera, questo particolare conclusivo fu risolto da Einem con l’impiego di aspri vocalizzi corali, quasi grida inarticolate).

La naturalezza con cui il compositore trapassa da scene irte di dissonanze ad altre di ampio respiro melodico si conferma qui in modo molto evidente, quasi come un eclettismo, da intendersi però non in senso deteriore ma come magistrale capacità di modellare il tessuto musicale secondo le alterne esigenze del soggetto, con spiccato senso del teatro. Così allo sfogo percussivo degli interludi e alla declamazione angolosa, quasi marionettistica, dei cittadini di Gùllen si contrappone l’intenerimento patetico dei colloqui fra Claire e Ill, da leggersi però anche attraverso la sottile filigrana della parodia. La Zachanassian appare nell’opera piùfemme fataleche cinica ricattatrice; e anche il doloroso ripensamento di Ill, soprattutto nei suoi interventi del terzo atto, acquista più intensa risonanza espressiva in virtù della graduale emersione, agli archi, di una scrittura quasi religiosa, accentuata da momenti di dilatazione agogica. Inoltre, i numerosi spunti caricaturali del testo sono resi con uno spirito ricco di arguzia e riversati in impulsi ritmici frenetici; mentre per le scene ambientate nella stazione Einem si avvale, oltre che di una straordinaria mimesi acustica ottenuta con le percussioni, anche di rumori registrati.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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