Home Page
Consultazione
Ricerca per categorie
Ricerca opere
Ricerca produzioni
Ricerca allestimenti
Compagnia virtuale
Servizio
Informazioni e FAQ
Condizioni del servizio
Manuale on-line
Assistenza
Abbonamento
Registrazione
Listino dei servizi
Area pagamenti
Situazione contabile


Visualizzazione opere

Belle et la Bête, La
Opera film omonimo di Jean Cocteau
Musica di Philip Glass 1937-
Prima rappresentazione: Gibellina, 21 giugno 1994

Personaggi
Vocalità
Adélaïde
Soprano
Ardent
Baritono
Avenant
Baritono
Félicie
Soprano
il padre
Baritono
la Belle
Mezzosoprano
la Bête
Baritono
Ludovic
Baritono
l’ufficiale del porto
Baritono
l’usuraio
Baritono
Note
Il compositore americano Philip Glass, non nuovo né a lavorare col cinema né a comporre partiture vocali di ampio respiro, ha definito ancheLa Belleun’opera, come le molte altre scritte in precedenza. Glass ha espunto dal film di Cocteau tutta la parte sonora, compreso naturalmente la musica originale di George Auric, e a partire dalla proiezione delle sole immagini ha i dialoghi francesi dell’originale. Proposta come spettacolo dal vivo, il risultato è una forma di teatro multimediale, del tutto aliena dalle consuetudini tradizionali. Sul palcoscenico esiste in genere una relazione tra due o più personaggi, in unità di luogo e di tempo. In questo caso invece lo spettatore assiste contemporaneamente alla relazione visiva sullo schermo tra gli interpreti del film (nei ruoli dei protagonisti Jean Marais e Josette Day), a quella tra i cantanti in carne ed ossa, e infine a quella tra i cantanti e i loro ‘doppi’ sullo schermo.

La vicenda è quella della celebre favola. Belle è una ragazza buona e generosa, che vive con le sorelle intriganti e invidiose e il padre sofferente e vicino alla morte. La Bête, un mostro infelice e potente, vive l’intimo conflitto delle sue pulsioni, tenendo prigioniera Belle, che viene sottratta all’amore semplice del giovane Avenant. Con coraggioso ardimento Avenant cerca invano di liberare Belle dall’influenza negativa della Bête, che a sua volta si riscatta solo grazie all’affetto puro e senza peccato della fanciulla. La narrazione della vicenda simbolica del testo di Cocteau nasconde però l’amara constatazione che all’amore, così come alla morte, si arriva misteriosamente, in solitudine. Sotto il profilo musicale, Glass raggiunge un equilibrio convincente degli ingredienti caratteristici del suo stile: incisi melodici inconfondibili, arpeggi rotanti armonicamente, scarti improvvisi nella regolarità del piede ritmico, mescolanza di timbri sintetici e naturali.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


Credits - Condizioni del servizio - Privacy - Press Room - Pubblicità