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Francesca di Foix
Melodramma semiserio in un atto di Domenico Gilardoni, da Françoise de Foix di Jean-Nicolas Bouilly e Emanuel Mercier-Dupaty
Musica di Gaetano Donizetti 1797-1848
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 30 maggio 1831

Personaggi
Vocalità
Antonina
Soprano
Edmondo
Mezzosoprano
Francesca
Soprano
il conte
Basso
il duca
Tenore
il re di Francia
Baritono
Note
L’opera fu composta traGianni di ParigieLa romanziera e l’uomo nero, su un libretto già musicato da Henri-Montan Berton (Françoise de Foix, Parigi 1809), collocandosi nel gruppo di lavori successivi al trionfo diAnna Bolenae precedentiL’elisir d’amore. Intitolata in un primo tempoIl paggio e l’anello, come si evince dal manoscritto napoletano, comprende otto numeri separati da recitativi accompagnati piuttosto lunghi (forse l’aria del duca fu ripresa da altro contesto) e si caratterizza per l’insolita tipologia vocale maschile, da porre in relazione all’argomento trattato; al protagonista ‘buffo’ si affiancano il baritono, che ha una sola aria collocata nell’introduzione, e il tenore, il quale, per quanto drammaturgicamente marginale, ha un’aria monostrofica e interviene nel duetto. La partitura prevede anche il ruolo del ‘musichetto’, affidato al paggio (la sua aria “È una giovane straniera” ha reminiscenze di canzone napoletana).

La vicenda racconta della piccola congiura che il re di Francia, il duca e il paggio ordiscono ai danni del conte, marito gelosissimo. Egli tiene rinchiusa nel castello la bella moglie per sottrarla alleavancesdei cortigiani e, mentendo, la descrive a tutti come brutta e malata, per non mostrarla mai in pubblico. I congiurati, con un abile stratagemma, riescono a condurre Francesca a corte, sotto mentite spoglie. Qui il conte la riconosce immediatamente ma, non volendo ammettere le proprie menzogne, finge indifferenza; quando però il re offre la mano della contessa al vincitore del torneo, il geloso marito non può più tacere: confessa le proprie colpe e subisce un sermone sull’insensatezza della gelosia da parte degli astanti.

Oggi l’opera viene ricordata soprattutto per aver fornito materiali a successivi lavori di Donizetti:Ugo conte di Parigi,L’elisir d’amoreeGabriella di Vergy(nella versione del 1838).
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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