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Figlia di Jorio, La
Tragedia pastorale in due atti proprio, dalla tragedia omonima di Gabriele d’Annunzio
Musica di Ildebrando Pizzetti 1880-1968
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 4 dicembre 1954

Personaggi
Vocalità
Aligi
Tenore
Candia della Leonessa
Mezzosoprano
Cosma
Basso
Favetta
Iona di Midia
Baritono
la vecchia delle erbe
Contralto
Lazaro di Roio
Baritono
Mila di Codro
Soprano
Ornella
Soprano
Teodula di Cinzio
Mezzosoprano
un mietitore
Baritono
Vienda di Giave
Mimo
Note
Scomparso Gabriele d’Annunzio, Pizzetti si prende la libertà di manipolare liberamente una delle grandi tragedie dell’autore delPiacere: tale manipolazione consiste soprattutto nel poter agire liberamente sul testo letterario, come non era stato possibile fare d’Annunzio vivente. La lunga collaborazione di Pizzetti con d’Annunzio era passata per varie opere, sempre sopravviste, per la parte letteraria, dal poeta, la fattura musicalissima dei cui versi finiva quasi d’intralcio non solo per Pizzetti, ma per quanti altri provarono a cimentarvisi (musicisti della scaltrezza di Puccini e Richard Strauss riuscirono a evitare, o poi a declinare, inviti a tal collaborazione). Ora, morto il Vate, Pizzetti agisce in proprio: rasciugata la solenne tragedia di d’Annunzio (Lirico di Milano, 2 marzo 1904, Ruggero Ruggeri e Irma Gramatica, scene di Francesco Paolo Michetti: successo trionfale), può musicarla con quell’incontro misuratissimo fra parole e musica che è il suo tratto più proprio. Notevole l’uso dei cori.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi

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