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Cyrano di Bergerac
Commedia eroica in quattro atti e cinque quadri di Henri Cain, da Rostand
Musica di Franco Alfano 1876-1954
Prima rappresentazione: Roma, Teatro dell’Opera, 26 gennaio 1936

Personaggi
Vocalità
Carbon
Baritono
Christian
Tenore
Cyrano
Tenore
De Valvert
Baritono
Deguiche
Baritono
il cuoco
Baritono
il moschettiere
Basso
la governante
Mezzosoprano
Le Brent
Baritono
Liguière
Basso
Lisa
Soprano
l’ufficiale spagnolo
Baritono
Ragueneau
Baritono
Rossana
Soprano
suor Marta
Mezzosoprano
una suora
Soprano
Note
L’opera appartiene all’ultimo periodo di Alfano e, nel campo sempre vivo delle accuse rivolte all’autore per il suo procedere francofilo, rappresenta una risposta più o meno esplicitamente polemica.

Parigi, attorno alla metà del XVII secolo. Il povero ma nobile Cyrano è innamorato di Rossana, a sua volta innamorata di Cristiano, che di lei è innamorato senza saperlo dire. Cyrano, che è spirito nobile, imitando la voce di Cristiano (si noti l’assonanza dei due nomi) canta una serenata a Rossana, invocandone, sul finale, un bacio. Quando Rossana cede e dice sì, Cristiano prende il posto di Cyrano: son nozze; e quando Cyrano e Cristiano, che son soldati, vanno in guerra, il primo scrive le lettere d’amore del secondo alla comune amata, di Cristiano sposa, alla quale si stringe il cuore per tanta tenera passione, così che va al fronte, dove Cristiano morente fa appena in tempo a sollecitare Cyrano affinché riveli chi cantò e chi scrisse; ma Cyrano, che è spirito nobile, ha a cuore che tanto amore tra l’amico e l’amata resti nella memoria di lei che sopravviverà. Ma quindici anni dopo, quando toccherà a Cyrano il morire in guerra, nel convento presso l’ospedale si vedrà essersi fatta suora Rossana: di fronte alla tanta passione di Cyrano, finalmente Rossana capisce tutto. Capisce perfino di aver amato in Cristiano l’altra figura che gli si celava dietro, la parte non detta: Cyrano, che muore.

Cyranoè, come sempre in Alfano, opera di accurata strumentazione: paradossalmente l’autore, accusato di esser troppo francofilo, volle, proprio con un’opera di argomento francese, italianizzare il proprio stile, secondo i canoni di melodicità e di alleggerimento dello strumentale che tale ‘italianizzazione’ comportava.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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