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Gato Montés, El
Zarzuela in tre atti proprio
Musica di Manuel Penella 1880-1939
Prima rappresentazione: Valencia, Teatro Principal, 1916

Personaggi
Vocalità
Caireles
Baritono
Frasquita
Contralto
Hormigón
Baritono
I aiutante
Tenore
II aiutante
Tenore
III aiutante
Baritono
Juanillo ‘el Gato Montés’
Baritono
la Gitana
Mezzosoprano
Loliya
Soprano
padre Antón
Baritono
Pezuño
Baritono
Rafael Ruiz ‘el Macareno’
Tenore
Recalcao
Baritono
Soleá
Soprano
un battistrada
Baritono
un pastorello
Mezzosoprano
un venditore ambulante
Tenore
Note
All’inizio di questo secolo, tra i compositori spagnoli che contribuirono a rinnovare il genere teatrale dellazarzuelaemerge la figura del valenciano Manuel Penella. Il suo teatro, benché saldamente radicato nelle convenzioni del genere tradizionale spagnolo, si fece notare per uno stile originale, per la consuetudine dell’autore di scriversi da sé i testi, nonché per un gusto più raffinato nell’uso dell’orchestra. I suoi drammi maggiori, comeEl Gato MontéseDon Gil de Alcalá(1932), trovano accenti di carattere operistico, e gli assicurarono un successo notevole tanto in patria che nelle Americhe. Come moltezarzuelas,El Gato Montésè ambientato nel mondo dei toreri andalusi.

Rafael, partitonovillero, ritorna al paese damatador, dopo i successi di Madrid. Ad aspettarlo, oltre gli amici, ci sono la madre Frasquita e la fidanzata Soleá, che temeva fosse stato ferito. Una zingara legge la mano al giovane torero, ma la profezia non è buona: perderà la vita incornato. Inaspettatamente giunge alla festa il temibile bandito Juanillo, detto el Gato, che viene a reclamare Soleá, un tempo sua innamorata. Per lei ha ucciso un uomo ed è diventato un fuorilegge. Rafael e Juanillo si affrontano minacciandosi, ma vengono separati. Nel suo intimo Soleá è incerta, perché nel fondo del cuore sente di amare ancora Juanillo, come confessa a Padre Antón. I due uomini stanno per battersi, ma Soleá riesce a evitare lo scontro. El Gato promette al torero che, se non ci penserà il toro nella corrida di Siviglia, sarà lui a fargli la pelle. Sospettando quali siano i veri affetti di Soleá, Rafael si rifugia nelle braccia della mamma. In attesa della grande corrida, Rafael prega la Madonna, mentre la piazza si prepara a ricevere il corteo dei toreri (scena del famosopasodoble). La madre e Soleá, chiuse nella cappella, sentono le ovazioni della folla nell’arena e poi un grido: Rafael è stato colpito. Soleá, che non ha retto al dolore, è morta. Mentre tutti vegliano la salma, compare el Gato. Preso il corpo della donna amata nelle braccia, si allontana verso il rifugio sulle montagne. Disperato, si presenta disarmato ai paesani venuti ad arrestarlo che, impietositi dal suo dolore, non lo uccidono. Sentendo sopraggiungere un gruppo di soldati, el Gato ordina al suo compare Pezuño di sparargli al cuore. Agonizzante, cade abbracciato al corpo di Soleá.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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