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Hunyadi László
Opera in quattro atti di Béni Egressy
Musica di Ferenc Erkel 1810-1893
Prima rappresentazione: Pest, Teatro Nazionale, 27 gennaio 1844

Personaggi
Vocalità
Erzsébet Szilágyi
Soprano
il conte Ulrik Cilley
Basso
László
Tenore
László (Ladislao) V, re d'Ungheria
Tenore
Mária
Soprano
Mátyás
Soprano
Mihály Szilágyi
Basso
Miklós Gara
Basso
Rozgonyi
Baritono
un gentiluomo
Basso
una dama
Soprano
Note
Erkel aveva studiato a Presburgo (Bratislava) prima di essere nominato maestro di cappella a Kolozsvár (Cluj), per poi diventare direttore d’orchestra al Teatro Nazionale di Pest (1838). Fondatore della Società filarmonica (1853), dal 1875 al 1889 diresse anche l’Accademia musicale di Budapest; qui morì, assai riverito quale personalità di spicco del movimento nazionale ungherese (nel 1844, l’anno diHunyadi László, aveva composto l’inno nazionale).

Dopo la morte del padre János, László Hunyadi è diventato generale delle truppe ungheresi, mentre i nemici della sua famiglia sono giunti al potere; nel 1456, presso la fortezza Nándorfehérvár a Belgrado, c’è ragione di preoccuparsi delle intenzioni del nuovo re: egli presta ascolto a consiglieri ostili alla causa ungherese, quali Cilley (come risulta da una sua lettera, caduta nelle mani degli Hunyadi, nella quale si chiede la loro morte). Giunge il re, accolto amichevolmente da László Hunyadi, mentre i mercenari tedeschi non vengono fatti entrare nella fortezza. Cilley sfrutta questa opportunità per convincere il re, impaurito, dell’importanza dell’assassinio degli Hunyadi. Rozgonyi avverte László del pericolo, ma nella lotta perisce, insieme a Cilley; il re finge di volere la pace con gli Hunyadi. Nel secondo atto, ambientato a Temesvar (Timisoara), Erzsébet Szilágyi teme per la vita dei figli, ma il re, sopraggiunto in compagnia di László e di Mátyás, la tranquillizza, giurando solennemente di non volere vendetta per la morte di Cilley. La bellezza di Mária, la fidanzata di László, colpisce visibilmente il re, sicché suo padre Gara intende approfittarne. Nel terzo atto il re, informato di una presunta congiura degli Hunyadi, acconsente all’arresto di László, intento a festeggiare le nozze con Mária a Buda: con il fratello viene trascinato via da Gara. Nell’ultimo atto Mária riesce a corrompere una guardia, ma László sostiene che una fuga equivarrebbe a una confessione di colpa. A nulla vale la sua professione d’innocenza; l’esecuzione capitale, fallita tre volte, riesce alla quarta, quando Gara, dopo che il popolo aveva chiesto la grazia, dà il segno fatale al boia.

Tratta dal dramma di Lörinc Tóth (1839),Hunyadi Lászlóviene considerata – dopo unSingspieldi fine Settecento e due primi esempi di Joseph Ruzitska (1822) – la prima importante opera ungherese. In essa la fusione di elementi italiani, tedeschi e ungheresi (cadenze tipiche della danzaverbunkos, già nell’ouverture;czárdásnella scena di nozze) in un lavoro non ibrido, bensì organico, denota la maestria musicale e l’istinto teatrale di Erkel; la ‘prima’ fu un successo strepitoso, specie per via del contenuto politico dell’opera: le circostanze della morte di László, il ruolo dell’intrigante Gara, la debolezza del re non potevano non rimandare alla situazione ungherese precedente alla rivoluzione. Dopo altri allestimenti a Presburgo, Baja e Cluj, Franz Liszt si interessò dell’opera, dirigendo l’ouverture a Vienna (1846) e trascrivendo la marcia in una brillante parafrasi pianistica. Dopo la fallita rivoluzione,Hunyadi Lászlóvenne considerata l’opera nazionale ungherese, spesso ripresa sino a oggi (fino al 1984, nella sola Budapest, totalizzò più di ottocento repliche).
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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