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Mlada
Opéra-ballet in quattro atti proprio, da Mlada di Viktor Krïlov
Musica di Nikolaj Rimskij-Korsakov 1844-1908
Prima rappresentazione: Pietroburgo, Teatro Mariinskij, 20 ottobre 1892

Personaggi
Vocalità
Chernobog
I viandante
Soprano
II viandante
Mezzosoprano
III viandante
Contralto
Ijaromir
Tenore
il Moro di Khalifat
Tenore
IV viandante
Tenore
Kashcheij l’immortale
Lumir
Contralto
Morena
Mezzosoprano
Mstivoij
Basso
sua moglie
Mezzosoprano
Svijatokhna
Mezzosoprano
Tiun
Basso
un abitante di Novgorod
Tenore
un vichingo
Baritono
V viandante
Basso
Veglasnïij
Baritono
Voijslava
Soprano
Note
Esiste una precedente opera che reca lo stesso titolo diMlada(1872), composta sempre da Rimskij-Korsakov ma in collaborazione con altri membri del circolo di Balakirev (Kjui, Musorgskij e Borodin, su libretto di Krïlov): il soggetto è il medesimo, tant’è che Rimskij utilizzò come base il libretto di Krïlov per scrivere il proprio, quello della secondaMlada, ampliato rispetto al primo. Anche la primaMladaera stata progettata in forma diopéra-ballet: il primo atto venne composto da Kjui, il secondo e il terzo ‘a due mani’ da Rimskij-Korsakov e Musorgskij, e il quarto da Borodin. In realtà, Rimskij scrisse anche parte delle musiche per il primo atto, che poi riorganizzò nel movimento lento del suoQuartetto per archiop. 12, oltre che nella propriaMlada, nella quale confluì, rielaborata, la gran parte del materiale musicale creato già per laMladadel 1872. Qualche melodia venne ripresa da Rimskij-Korsakov in altre sue opere (La notte di maggioeLa fanciulla di neve), e non a caso in quelle – comeMlada– in cui comparivano personaggi fantastici. Le parti dei personaggi mitologici presentano frequenti cromatismi, ricordando un certo incedere wagneriano; in effetti, molti critici hanno scritto dell’influenza che l’ascolto delRing des Nibelungenavrebbe avuto sulla composizione di quest’opera, notando varie analogie: l’argomento mitologico delle trame, le somiglianze riguardo a un fatale anello e al finale apocalittico, l’introduzione orchestrale del terzo atto, che ricorda il preludio delRheingold, e l’organico orchestrale (che inMladaprevedeva fiati a tre, quattro flauti, oltre a un vasto impiego di diversi ottoni, fra cui letsernitsï, specie di siringhe d’ottone, e poi altri strumenti esotici, utilizzati su suggerimento di Balakirev per riprodurre melodie persiane e caucasiche, come piccoli clarinetti, piccoli timpani e lire). Ma anche da quest’opera, pur definita ‘wagneriana’, emergono riferimenti a un altro compositore che fu spesso il vero modello di Rimskij: il Glinka diRuslan e Ljudmila, con le sue citazioni di musiche popolari russe, ma anche orientali e nordiche, i ritratti di personaggi immaginari e totalmente irreali, le scale esatonali, tutti elementi che puntualmente ritroviamo inMlada; il personaggio demoniaco e multiforme di Chernobog e lo stregone Kashcheij sono realizzati con cori omofonici, riprendendo lo stesso effetto creato da Glinka per il suo gigante Testa, e già inRuslan e Ljudmilasi trovano passi cromatici, che caratterizzano i personaggi non umani. Da Glinka a Rimskij-Korsakov, da Rimskij-Korsakov a Stravinskij, ed ecco che l’allievo più famoso di Rimskij componeL’uccello di fuocorinnovando la tradizione: il tema del Kashcheij stravinskijano è un ricordo di quello rimskijano, in un omaggio musicale al suo maestro.

Nella città di Retra, tra il IX e il X secolo. Voijslava ha ucciso Mlada, la fidanzata di Ijaromir, sperando che questi potesse ricambiare il suo amore, ma Ijaromir sente di voler rimanere fedele alla memoria dell’amata scomparsa. Voijslava chiede allora aiuto a Morena, dea degli inferi, che incanta Ijaromir facendolo innamorare di Voijslava. Mentre dorme, Ijaromir sogna la verità, ma senza esserne consapevole: vede Voijslava che avvelena Mlada con un anello. Poi si sveglia, confuso, senza sapere se credere al proprio sogno. Durante una festa, mentre Voijslava e Ijaromir stanno ballando, tra loro si frappone l’ombra di Mlada, e Ijaromir la segue pieno d’amore, chiedendole di essere anch’egli ammesso nel regno delle ombre per poterle stare sempre vicino; Mlada gli fa capire che prima dovrà superare una prova. Improvvisamente, si sente il rombo di un tuono che dà inizio a un sabba con streghe, mostri e demoni di Chernobog, e lo stregone Kashcheij che, riproducendo l’immagine della regina Cleopatra, tenta di sedurre Ijaromir che, sempre più inquieto, cerca conforto e chiarezza nelle parole dei sacerdoti del tempio di Radegast; questi gli consigliano di aspettare fino a sera. La sera, Ijaromir vede apparire le ombre degli antichi eroi, venuti per rivelargli la verità: quella del suo primo sogno. Ijaromir sente di dover vendicare Mlada, e uccide Voijslava che, morendo, invoca Morena chiedendo di essere vendicata a sua volta: fulmini e terremoti distruggono il tempio, e la città di Retra viene inghiottita dalle acque del lago. Si scorgono le ombre di Ijaromir e Mlada felicemente riunite in cima al monte sacro.

Stranamente, l’opera ebbe al suo esordio un’accoglienza piuttosto fredda da parte del pubblico, il che portò Rimskij a una revisione del terzo atto, accorciato e riorganizzato in uno ‘schizzo sinfonico’ per orchestra, e a un’eccessiva autocritica circa la trama e la sua efficacia drammatica (giudicate «inconsistenti»). La suite orchestrale derivata dall’opera dimostra però che nel 1903, a undici anni dalla stesura diMlada, Rimskij-Korsakov credeva ancora – e a ragione – nell’assoluto valore delle sue musiche.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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