A causa dei terremoti che colpirono Napoli alla fine del 1732, la stagione di carnevale del 1733 fu sospesa e a Pergolesi fu commissionata unâopera seria per il compleanno dellâimperatrice Elisabetta Cristina, il 28 agosto 1733 (data comunemente indicata per la âprimaâ del
Prigionier superboe dei suoi celebri intermezzi,
La serva padrona). Per qualche ragione, però, la âprimaâ ebbe luogo il 5 settembre, e altre repliche si svolsero in ottobre. Il libretto è molto vicino a
La fede tradita e vendicatadi Francesco Silvani, intonato da Francesco Gasparini (Venezia 1704) e riecheggiato anche da Leonardo Vinci (
Ernelinda, Napoli 1726), dove Metalce diventa Ricimero: si ipotizza cosĂŹ che i cenni a un perduto
Ricimerodi Pergolesi vadano riferiti al
Prigionier superbo. Il libretto di Silvani differisce comunque da altri libretti di ambientazione romana che trattano la storia di Ricimero.
Atto primo. Il re dei Goti Metalce, vittorioso sui norvegesi, promette in moglie Rosmene, figlia del re prigioniero Sostrate, al fedele Viridate, che lâama. La promessa sposa Ericlea, però, si accorge che Metalce stesso si è invaghito di Rosmene e medita vendetta insieme al suo amante Micisda. Rosmene però rifiuta Metalce, che ordina la morte di Sostrate per costringerla: il padre le ingiunge di resistere al ricatto.
Atto secondo. Ericlea svela a Viridate gli intenti di Metalce e i due litigano per Rosmene; Metalce promette inutilmente la corona a Sostrate se gli concederĂ la figlia: infine li imprigiona entrambi con Viridate, che era intervenuto in soccorso. In prigionia, Sostrate concede la figlia a Viridate. Metalce propone a Rosmene lâalternativa tra le nozze e la morte di Sostrate e Viridate, intimandole di scegliere quale dei due risparmiare: Rosmene, disperata, salva il padre.
Atto terzo. Ericlea e Micisda preparano una rivolta contro Metalce e mostrano il foglio con cui Rosmene ha condannato Viridate e accettato le nozze. Padre e amante rifiutano Rosmene. Inizia la battaglia e gli insorti hanno la meglio; Rosmene può spiegarsi ed è perdonata. Sostrate riottiene il trono norvegese e nomina Ericlea reggente dei Goti.
LâereditĂ conservatrice, ancora presente nella precedenteSalustia, tende qui (forse anche grazie allâesperienza buffa) ad attenuarsi, nel senso della semplificazione e della trasformazione del pathos in sentimentalitĂ (soprattutto per il personaggio di Rosmene). Gli accompagnamenti tendono a schematizzarsi e, in unâaria eroica come quella alla fine del primo atto (Sostrate, âSalda querciaâ, con trombe da caccia), figura per la prima volta il âbasso albertinoâ, mentre Metalce, in un momento drammatico come lâaria âTrema il corâ, preceduta da recitativo accompagnato con effetti di violini con sordina e trombe da caccia, esprime il suo spavento parlando di ÂŤun insolito tormento, sĂŹ lâintendo e dir non soÂť. Il modello del libretto di Silvani (che prevede anche il diffusotoposdellââorrida prigioneâ, con annesso arioso e accompagnamento in sincope) è modificato in alcuni aspetti: la scena della scelta del condannato è nuova, e lâintervento di Rosmene, che chiude il secondo atto, è ampliato in una scena articolata, che comprende (nello stile di Vinci) un accompagnato di grande partecipazione affettiva e unâaria di sdegno piena di pause e di figurazioni espressive.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi