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Portrait de Manon, Le
Opéra-comique in un atto di Georges Boyer
Musica di Jules Massenet 1842-1912
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra-Comique, 8 maggio 1894

Personaggi
Vocalità
Aurore
Soprano
il cavaliere Des Grieux
Baritono
il visconte di Morcerf
Mezzosoprano
Tiberge
Tenore
Note
A quasi dieci anni dalla nascita diManon, Massenet creò, con sguardo retrospettivo, undivertissementche è un esplicito omaggio alla sua opera più famosa, e allora in voga nei maggiori teatri d’Europa. La genesi del progetto non è chiara; si sa che l’inizio della composizione data al 1892, e gli ultimi ritocchi all’orchestrazione vengono dati nell’aprile ’93. La creazione è quindi contemporanea a quella diThaïs, e precede di poco quella di un’altra opera breve di tutt’altro genere,La Navarraise, entrambe andate in scena nel 1894. L’operina è accolta da un certo successo di pubblico, anche se parte della critica non la apprezza, a cominciare dal sarcastico Willy, marito della scrittrice Colette, che la indica come adatta a un pubblico formato daamateurse frequentatori «des stations balnéaires».

La storia vede protagonista un cavalier Des Grieux ormai invecchiato e inacidito, che vive nel ricordo dell’amata perduta, della quale conserva gelosamente un ritratto in un prezioso cofanetto. Egli riversa tutto il suo affetto sul nipote Jean, visconte di Morcerf. Venuto a sapere che il giovane è innamorato di Aurore, una fanciulla di umili origini, pupilla del suo vecchio amico Tiberge, si oppone fermamente al matrimonio tra i due, inducendoli alla disperazione e addirittura a pensieri suicidi (subitamente accantonati); inutili sono anche le parole di Tiberge. Ma quando tutto sembra precipitare, la scoperta fortuita da parte dei due innamorati del ritratto di Manon suggerisce al vecchio di sfruttare a loro vantaggio l’impressionante somiglianza tra lei e Aurore. Come Tiberge sa, infatti, ella è in realtà nipote di Manon, figlia del sergente Lescaut. Scesa la notte, mentre il cavaliere invoca l’amata a confortarlo nella sua cruda decisione, appare dunque Aurore «con l’abito di Manon del primo atto dell’opera omonima», come recita la didascalia. Ella, invocando la potenza e la verità dell’amore (“L’amour, ineffable mystère”), convince facilmente Des Grieux a capitolare. La verità viene infine svelata, e il matrimonio dei due innamorati può aver luogo.

Le portrait de Manonè considerato unanimemente un lavoro minore di Massenet, anche se tra i critici vi sono coloro che proprio la detestano, reputandola un’operazione astuta ma non riuscita di sfruttamento di un successo («una rimembranza riprovevole, da vecchie fotografie» secondo Bortolotto), e quelli che invece ne apprezzano la garbata poetica delsouvenir. Massenet utilizza, citandoli apertamente, i temi più noti diManon: quello della sua prima aria all’arrivo alla stazione di posta “Je suis encore toute étourdie”, usato quando Des Grieux apre il cofanetto che conserva il ritratto; il tema del sergente Lescaut e quello del duetto del terzo atto nel convento di Saint-Sulpice “Ah fuyez”, rievocato quasi a monito durante il battibecco tra Des Grieux e Tiberge, il valzer del quarto atto e molti altri tra i più celebri dell’opera, con un palese ammiccamento al pubblico che in quegli stessi anni vedevaManoninterpretata dalla divina Sybil Sanderson; rare ne sono state le riprese moderne.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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