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Ruggiero
ovvero L’eroica gratitudine Dramma per musica in tre atti di Pietro Metastasio
Musica di Johann Adolph Hasse 1699-1783
Prima rappresentazione: Milano, Teatro Regio Ducale, 16 ottobre 1771

Personaggi
Vocalità
Bradamante
Soprano
Carlo Magno
Tenore
Clotilde
Soprano
Leone
Soprano
Ottone
Tenore
Ruggiero
Soprano
Note
Ruggierorappresentò l’atto conclusivo di due tra le più straordinarie carriere teatrali del Settecento: Hasse si congedava dalle scene, a cinquant’anni dal debutto, intonando ancora una volta – la trentaduesima, per la precisione – un testo dell’amico Metastasio, il quale, dal canto suo, offriva conRuggierol’estrema prova dei suoi talenti. Il libretto, completato già nel 1770 (e quindi destinato probabilmente ad altra occasione), venne proposto a Hasse all’inizio dell’anno successivo e messo in musica entro l’estate, in tempo per la sua destinazione celebrativa. La rappresentazione diRuggierosi inquadrava infatti nell’ambito dei festeggiamenti di nozze tra Maria Ricciarda Berenice d’Este, erede del Ducato di Modena, e l’arciduca Ferdinando, terzogenito di Maria Teresa e nuovo governatore della Lombardia austriaca (per la medesima occasione il giovanissimo Mozart compose ?Ascanio in Alba). Giunto a Milano il 30 agosto 1771, a settembre Hasse iniziò le prove con l’orchestra del Teatro Regio Ducale, adattando la partitura alle esigenze degli strumentisti locali.

Atto primo. Bradamante non intende sposarsi, poiché l’amato Ruggiero è dato per disperso durante una crociata. Invano chiede la sua mano Leone, che si presenta alla reggia di Carlo Magno accompagnato da Erminio (in realtà Ruggiero travestito), cui ha salvato la vita. Bradamante intanto riesce a convincere Carlo a concederla all’uomo capace di difendersi da lei in duello. Segretamente la ragazza spera che Ruggiero possa presentarsi.

Atto secondo. I due amanti si incontrano; Ruggiero confessa di non poter tradire le speranze di Leone, cui deve la vita. L’angoscia dell’eroe raggiunge l’apice quando Leone gli chiede di combattere in vece sua per ottenergli la mano di Bradamante.

Atto terzo. Ruggiero ha vinto, fingendosi Leone; Clotilde informa però quest’ultimo della verità. Commosso da tanta «eroica gratitudine», Leone rivela l’identità del combattente, consentendo alle nozze tra Ruggiero e Bradamante.

Con questa ultima fatica Metastasio si diparte dalle consuete tematiche storico-mitologiche della classicità greco-romana, per rivolgersi alla materia cavalleresca degli ultimi tre canti dell’Orlando furioso, assecondando così l’evoluzione del gusto del pubblico, ma mantenendo inalterata la struttura canonica dei suoi drammi (introdusse infatti nella vicenda i personaggi di Clotilde e Ottone, onde assicurarsi la presenza di due coppie di amanti e di un confidente). Tuttavia, nonostante l’esemplare eleganza dei versi e lo splendore melodico della musica,Ruggieroapparve come il documento cristallizzato di un gusto ormai tramontato, ideale quasi postumo di un’epoca rappresentata ai massimi livelli proprio dai suoi due autori settantenni. Né gli artifici compositivi di ‘aggiornamento’ adottati da Hasse (i numerosi recitativi accompagnati e l’organico ‘festivo’ dell’orchestra, che comprende ben undici strumenti a fiato e timpani) valsero a guadagnargli il favore del pubblico – e neppure quello dei suoi stessi autori, ben consci dell’infelicità di questo congedo.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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