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Rencontre imprévue, La
ou Les pĂšlerins de la Mecque ComĂ©die mĂȘlĂ©e d’ariettes in tre atti di Alain-RenĂ© Lesage e Louis Hurtaut Dancourt
Musica di Christoph Willibald Gluck 1714-1787
Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater, 7 gennaio 1764

Personaggi
Vocalità
Achmet
Ali
Tenore
Amine
Soprano
Balkis
Soprano
Banou
Recitante
Dardané
Soprano
Morachin
Recitante
Osmin
Tenore
RĂ©zia
Soprano
sultano d’Egitto
Tenore
un capo carovana
Basso
un derviscio
Basso
Vertigo
Basso
Note
Le fortune di Gluck a Vienna, cittĂ  nella quale si era stabilito nel 1752, iniziarono con l’incontro con il conte Giacomo Durazzo, ambasciatore di Genova nella capitale austriaca. Durazzo, che nel 1754 assunse la sovrintendenza dei teatri viennesi, oltre a mettere in contatto Gluck con il poeta Ranieri de’ Calzabigi (insieme al quale Gluck ebbe poi modo di realizzare il suo progetto di riforma dell’opera seria), diede incarico al compositore di adattare per le scene viennesi una serie dicomĂ©diesevaudevillesfrancesi. In seguito Gluck compose egli stesso alcuniopĂ©ras-comiques(sette tra il 1758 e il ’61), raggiungendo il suo miglior esito proprio conLa rencontre imprĂ©vue. L’accattivante soggetto ‘turco’, molto simile a quello poi utilizzato da Mozart perDie EntfĂŒhrung aus dem Serail, e la variegata e brillantissima musica composta da Gluck decretarono allaRencontreun clamoroso successo. Lo stesso Mozart rese omaggio all’opera del suo illustre predecessore componendo, tra il 1783 e il 1784, un ciclo di variazioni per pianoforte sull’aria di Osmin “Unser dummer Pöbel meint”.

AlĂŹ, principe di Balsora, credendo morta l’amata Rezia affronta una serie di peripezie, vagando di terra in terra insieme al fido schiavo Osmin. Giunti al Cairo i due, grazie all’intervento di un derviscio, scoprono che Rezia, in realtĂ  ancora viva, Ăš prigioniera del sultano Achmet d’Egitto, che vorrebbe farne la sua favorita. Travestiti da pellegrini in partenza per La Mecca, AlĂŹ e Rezia, che Ăš riuscita a evadere dal serraglio, tentano la fuga, aiutati dal solito derviscio; ma quando quest’ultimo scopre che il sultano Achmet ha promesso una ricca ricompensa a chi contribuisca alla cattura della fuggitiva Rezia, denuncia gli amanti, che vengono sorpresi e arrestati dal sultano. Appresa la nobile origine dei due prigionieri, e commosso dalla loro forza d’animo e dal loro amore, il sultano infine concede loro la libertĂ , perdonando anche al derviscio traditore, che obbliga perĂČ a lasciare Il Cairo. Nel brillantevaudevilleconclusivo, tutti celebrano le virtĂč del sultano e l’onnipotenza dell’amore.

Ultimo degliopĂ©ras-comiquescomposti da Gluck,La rencontre imprĂ©vuemostra la straordinaria abilitĂ  con la quale il compositore seppe adattare ai gusti del pubblico di Vienna un genere di spettacolo tipicamente francese. La complessitĂ  della scrittura vocale, inaudita per unopĂ©ra-comique, la ricchissima tavolozza orchestrale, nella quale spiccano le ‘turcherie’ tanto in voga nella Vienna del secondo Settecento, e la varietĂ  delle forme impiegate – gli ampi brani d’insieme che chiudono gli atti sono di chiara marca italiana – diedero a quest’opera un clamoroso e duraturo successo. La sua popolaritĂ  Ăš confermata dal fatto che in seguito fu tradotta in tedesco e rappresentata dalla compagnie diSingspiel.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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