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Mahagonny
Songspiel di Bertolt Brecht
Musica di Kurt Weill 1900-1950
Prima rappresentazione: Baden-Baden, Kurhaus, 17 luglio 1927

Personaggi
Vocalità
Bessie
Soprano
Billy
Tenore
Bobby
Tenore
Charlie
Baritono
Jessie
Mezzosoprano
Jimmy
Baritono
Note
Nella primavera del 1927 il giovane Weill godeva già di una discreta fama grazie al successo della sua prima opera,Der Protagonist, scritta su libretto del drammaturgo Georg Kaiser, che nella stagione precedente aveva riscosso una buona accoglienza dal pubblico di Dresda. Ne scaturì la commissione di un atto unico da parte del Festival della Nuova Musica di Baden-Baden, in quegli anni una delle manifestazioni di musica contemporanea di maggior spicco a livello europeo. In un primo momento il compositore, già impegnato con Kaiser nella stesura di un altro atto unico,Der Zar lasst sicht photographieren, rifiutò l’incarico. Ma alla lettura deiCanti di Mahagonnydi Brecht, contenuti nel volumeDie Hauspostilleallora appena pubblicato, decise di onorare l’impegno. In breve, sin dai primi incontri con il drammaturgo si stabilì una profonda intesa che permise senza troppe difficoltà le modifiche necessarie alla rappresentazione deiCanti: il compositore stesso ne cambiò l’ordine di successione e chiese, oltre a una semplice scenografia, l’aggiunta di un nuovo testo per il finale. La mezz’ora di musica delSongspielfu pronta nel rapido volgere di un paio di settimane: la prima ebbe luogo degnamente accompagnata, nella stessa serata, da altri esordi di rilievo quali l’Enlévement d’Europedi Milhaud eHin und Zuruckdi Hindemith e vide inoltre, nel ruolo di Jessie, l’inizio della brillante carriera della cantante e attrice Lotte Lenya, da poco divenuta moglie di Weill e da allora in poi interprete esemplare dei suoisongssu testi di Brecht.

Il prologo (nn. 1-2) ci mostra Mahagonny come una illusoria città di sogno, una terra promessa alla rovescia che promette ricchezza e divertimento e dove, cantano i cercatori d’oro, si spera di trovare whisky, tavoli da poker e donne a volontà. La verde luna dell’Alabama (n. 2,Alabama Song), soggiungono le due ragazze, li guiderà tutti alla meta. Ma la vita a Mahagonny (Seconda parte, nn. 3-4) si rivela ben diversa dal previsto. Le ragazze devono prostituirsi per sopravvivere, gli uomini vagano alla costante ricerca del denaro per il gioco e il whisky; delusi dalla loro esistenza squallida, uomini e donne progettano di andare a Benares, «là dove brilla il sole». Ma il nuovo sogno si infrange subito: Benares è appena stata distrutta da un terremoto. In un mattino grigio e piovoso (Terza parte, nn. 5-6) Dio scende a Mahagonny (n. 5, Corale) per rimproverare i suoi depravati abitanti. Ma chi ascolta più le sue minacce di sprofondarli all’inferno? L’inferno è già lì in mezzo a loro, tra scioperi e tumulti che intanto scoppiano nella città. Se esiste Mahagonny, concludono rassegnati uomini e donne, è perché il mondo è malato e non offre alcuna speranza a cui aggrapparsi.

I mali di Mahagonny erano per Brecht la trasparente metafora di quelli che aveva imparato a conoscere nelle metropoli della Germania degli anni Venti. Il poeta vedeva Monaco e Berlino in preda all’anarchia economica e dominate da schiere di piccoli borghesi pronti ad accogliere a braccia aperte l’avvento del nazismo. «Se viene Mahagonny me ne vado io», confidava Brecht a un amico per indicare, con quella parola-chiave da lui inventata, la sintesi di un clima sempre più inquietante. Non a caso la messinscena prevedeva che l’azione si svolgesse entro un quadrato da incontro di boxe: oltre a dare un aspetto straniante all’azione, l’ambiente ‘sportivo’ del pugilato si ergeva a simbolo della vita stessa vista come lotta selvaggia, scontro impietoso che richiede vincitori e sconfitti. A queste sollecitazioni di critica sociale, che lasciavano intravedere il futuro di un teatro musicale antiretorico e attento alla realtà più cruda della vita moderna, Weill seppe adeguarsi prontamente con l’introdurre nell’opera lo spirito del cabaret, della musica popolare e del jazz e alternando l’acida incisività di ritmi di marcia e di danza antiromantici a languori ironici, come avviene nell’Alabama Song, che suonano falsamente sentimentali quanto i versi di Brecht apparivano grondanti di false promesse. Nel sodalizio Weill-Brecht,Mahagonnyrestera un utile ‘studio preparatorio’, così lo definì il compositore, alla più vasta opera che avrebbe visto la luce nel ’29:Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny, che darà forma compiuta ai temi abbozzati nelSongspiel.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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