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Héllera
Opera in tre atti di Luigi Illica, dal romanzo Adolphe di Benjamin Constant
Musica di Italo Montemezzi 1875-1952
Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 17 marzo 1909

Personaggi
Vocalità
Adolfo
Tenore
Héllera
Soprano
il conte Antony d’Auvray
Tenore
il dottor Souwalki
Baritono
Jean
Baritono
la contessa Joséphine d’Auvray
Soprano
Maria
Soprano
un signore
Tenore
Note
Il primo incontro di Italo Montemezzi con Luigi Illica, propiziato dall’editore Giulio Ricordi, avvenne nel 1905. La prima idea fu di musicareRamuntchodi Pierre Loti, ma il progetto sfumò e il librettista proposeAdolphedi Benjamin Constant, pubblicato nel 1816.

Atto primo. Parigi, 1823. Héllera attende il ritorno delle due figliolette. Il marito è lontano per lavoro, ma il pensiero della donna va ad Adolfo, il giovane del quale è innamorata e che ha scacciato per rimanere fedele al marito. Ma Héllera non resiste e intona la ‘canzone del richiamo’: è il segnale per far ritornare Adolfo.

Atto secondo. I due amanti sono fuggiti a Baden-Baden: Héllera apprende che il marito ha scacciato le bambine, che ora vivono con il nonno materno. Il conte d’Auvray organizza una festa alla quale invita anche i due amanti; ma quando Héllera entra nella sala le donne presenti abbandonano la festa. Adolfo sfida a duello il conte, Héllera lo bacia di fronte a tutti.

Atto terzo. Ora i due amanti vivono in un villino in Polonia; ma Adolfo è annoiato, non ama più la donna. Héllera ha ricevuto dal padre il permesso di vedere le due bambine, ma da lontano. Ormai sa di non essere più amata e la sua vita non ha più senso: scrive una lettera ad Adolfo e si avvelena. Adolfo la vede morire e comprende il proprio errore.

Alla sua seconda opera (la prima era stataGiovanni Gallurese, Torino 1905, con cui aveva esordito con successo) Montemezzi affronta un dramma intimo, per il quale sceglie toni crepuscolari; tuttavia fatica a trovare soluzioni di particolare originalità, restando a metà strada tra suggestioni ‘floreali’ e tentazioni di magniloquenza wagneriana. Dopo la ‘prima’ l’opera ebbe solo tre repliche: «troppa musica», sostenne il critico de ‘La Stampa’ di Torino.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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