Troilus and Cressidacostituisce il primo dei due contributi operistici di Walton al teatro. Ben più noto del successivo
The Bear, si tratta della composizione più rappresentativa del musicista inglese, balzato alla notorietà nel 1922 con
Façade, un lavoro per voce recitante, fiati, ottoni, violoncello e percussioni su testi della poetessa Edith Sitwell. Benché il catalogo delle opere di Walton spazi tra diversi generi e sia piuttosto consistente, la sua fama, fuori della Gran Bretagna, è legata a poche composizioni; oltre alle opere e a
Façadesono spesso eseguiti il
Concertoper viola (1929), l’oratorio
Belshazzar’s Feast, il
Concertoper violino (1939); assai note, inoltre, sono le musiche per i film shakespeariani con Lawrence Olivier.
Troilusrappresenta senz’altro una
summadel linguaggio musicale del compositore inglese che, fin dai primi lavori, ha mostrato un eclettismo che lo avvicina, non solo per i comuni natali inglesi, a Benjamin Britten.
Cressida, figlia del sacerdote troiano Calkas, in seguito all’insistenza di Troilus che è innamorato di lei e alla complicità di Pandarus, decide di rinunciare a diventare sacerdotessa. Calkas si unisce ai Greci e offre Cressida al greco Diomede, che la desidera. Finisce così per divenire merce di scambio con il prigioniero troiano Antenore e sposa Diomede, pur senza amarlo. Troilus aveva peraltro accettato lo scambio proposto dai Greci con grande sofferenza, senza per questo smettere di amare Cressida. Cressida rifiuta il proprio sposo, che cerca allora di possederla con la forza. Quando Troilus giunge per cercare Cressida e per sfidare Diomede, viene pugnalato alla schiena dal padre di Cressida, Calkas. Diomede ordina quindi di riportare il cadavere di Troilus a Troia e di trattenere Cressida come cortigiana nell’accampamento greco; non potendo resistere al dolore, Cressida si uccide sul cadavere di Troilus.
L’opera si avvale di un linguaggio che evoca suggestioni ottocentesche; il soggetto, le dissonanze usate in chiave espressiva, il vigore delle sezioni ritmiche e il lirismo delle parti cantate si integrano, d’altra parte, in un contesto nel quale si avverte una notevole modernità di linguaggio: sia nell’eclettismo tipicamente waltoniano che lo anima, sia in certe sottolineature tra l’arguto e il paradossale, che sono forse la cifra più personale dello stile del compositore (si pensi aFaçade) e che troveranno piena realizzazione inThe Bear.Walton tornerà sulla partitura nel 1976 quando, per una rappresentazione londinese (Covent Garden, 12 novembre 1976) dedicata a Janet Baker, abbrevierà l’opera, rivedendo inoltre alcune sezioni e trasponendo per mezzosoprano la parte di Cressida, affidata appunto alla Baker.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi